Rubriche

A 50 anni dall’Apollo 11, perché investire ancora nello spazio? L'ESPERTO IN VIDEO

Risponde l’esperto del Politecnico di Milano

Redazione Ansa

Le missioni Apollo sono state le prime a mostrare la Terra come un piccolo pianeta, bellissimo e fragile e che per questo da proteggere. E’ da allora che è stato dato un grande impulso alla ricerca che oggi permette di avere a disposizione molti satelliti per l'osservazione della Terra: sono fra gli strumenti più importanti ed efficaci per comprendere i cambiamenti climatici.

Lo sbarco sulla Luna ha inoltre dato il via a un incredibile sviluppo tecnologico che ha messo nuovi materiali a disposizione dell'industria, della ricerca e perfino della vita quotidiana, spiega Franco Bernelli Zazzera, docente di impianti e sistemi aerospaziali del Politecnico di Milano nel video messo a punto dal Politecnico nell’ambito della serie #PolimiRisponde.

“Altri satelliti – prosegue l’esperto – permettono di studiare i pianeti lontani e di capire come si è formato il Sistema Solare”. Questo ci permette di “capire quale sarà l’evoluzione della Terra nei prossimi secoli”.

“ A questa indubbia utilità scientifica, lo sbarco sulla Luna ha portato vantaggi economici altrettanto rilevanti. Basti pensare che 1 dollaro investito nel programma Apollo ne ha portati almeno 3 in termini di benefici. Studi simili, prosegue l’esperto, si sono fatti anche in Europa, dove si calcola, con ritorno degli investimenti nel settore spaziale compreso fra il 40% e il 300%. Investire nello sviluppo tecnologico significa inoltre creare lavoro qualificato, accanto ai benefici delle ricadute indirette sulle tecnologie al servizio della vita quotidiana e ai vantaggi economici di avere una manodopera qualificata.

“ Un esempio fra tutti delle incredibili ricadute della tecnologia nata per lo spazio ci sono i sistemi che a bordo della Stazione Spaziale Internazionale permettono di riciclare acqua e fluidi e che sulla Terra potrebbero essere sfruttati dove c’è carenza di acqua

 

Leggi l'articolo completo su ANSA.it