Parla anche italiano Plato, il cacciatore di pianeti esterni al Sistema Solare che l'Agenzia Spaziale Europea (Esa) prevede di lanciare nel 2026. La Thales Alenia Space (Thales-Leonardo) ha infatti firmato con la tedesca Ohb System, primo contraente del progetto, il contratto per la realizzazione dell'avionica e l'integrazione del modulo di servizio.
Con una durata prevista di quattro anni e mezzo, la missione Plato (PLAnetary Transits and Oscillations of stars) ha il compito di cercare, in particolare, i pianeti simili alla Terra che si trovano nelle cosiddette "zone abitabili", ossia a una distanza tale dalla loto stella da permettere la presenza di acqua liquida in superficie. Osserverà i pianeti da uno dei punti di osservazione nel quale le forze gravitazionali di Terra, Luna e Sole si bilanciano, chiamato L2, e lo farà con 26 fotocamere e le relative componenti elettroniche, realizzate grazie al supporto di Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e saranno costruite a Campi Bisenzio da Leonardo, in collaborazione con Università di Berna, Thales Alenia Space e Medialario.
Saranno quindi consegnate al centro spaziale della Ohb "Optics & Science" in Germania, a Oberpfaffenhofen, dove gli strumenti saranno integrati nel satellite. la Thales Alenia Space è anche responsabile del software Aocs (Attitude and Orbit Control System). Per l'amministrazione delegato della Thales Alenia Space Italia, Donato Amoroso, "il programma Plato sarà il risultato delle nostre competenze nel campo dell'avionica, già impiegate nei nostri satelliti di Telecomunicazioni e Osservazione della Terra, e delle conoscenze acquisite su altre missioni L2, ovvero Herschel-Planck e Euclid. Le operazioni di integrazione affidate a Thales Alenia Space UK riflettono la strategia aziendale di ampliare la propria impronta europea".
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