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La capsula Dragon è arrivata sulla Stazione Spaziale

Con rifornimenti e materiali per test su alghe e intelligenza artificiale

Redazione Ansa

Tre giorni dopo il suo lancio dalla base di Cape Canaveral (Florida), la capsula Dragon si è agganciata correttamente al modulo di servizio Harmony della  Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Costruita per conto della Nasa dall’azienda privata Space X di Elon Musk, la capsula resterà ancorata per un mese alla Iss.

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Impacchettate al suo interno poco più di due tonnellate e mezzo di materiale, tra esperimenti scientifici, hardware e rifornimenti per gli astronauti. Come parte dell’equipaggiamento scientifico a bordo di Dragon sono presenti i materiali per ‘Space Algae’, l’esperimento per lo studio della crescita delle alghe in condizioni di microgravità, come la loro capacità di assorbire anidride carbonica o di produrre oli ricchi di antiossidanti, che potrebbero contrastare gli effetti dannosi dei raggi cosmici sugli astronauti. A bordo della capsula anche l’esperimento pilota di intelligenza artificiale in orbita, ‘Cimon’ (Crew Interacitve MObile companioN), un test su come l’intelligenza artificiale può monitorare gli astronauti e fornire loro supporto per superare lo stress legato a lunghe missioni in orbita.

Quello della capsula Dragon sarà un viaggio di andata e ritorno. La navicella della Space X è, infatti, riutilizzabile. Tra un mese rientrerà a Terra portando più di 1,7 tonnellate di materiali, tra cui i risultati preliminari di due esperimenti scientifici. Il primo riguarda il sequenziamento del Dna in condizioni di microgravità, e il secondo lo studio della tossicità di una terapia antitumorale messa a punto dalla compagnia Angiex, usando come modello le cellule che tappezzano le pareti interne dei vasi sanguigni, le cellule endoteliali, fatte crescere sulla Iss.

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