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Caccia all'atmosfera dei mondi alieni

Con il telescopio spaziale europeo Ariel, il lancio nel 2028

Rappresentazione artistica di un pianeta caldissimo in transito davati alla sua stella (fonte: ESA/ATG medialab, CC BY-SA 3.0 IGO)

Redazione Ansa

Via libera definitivo dall'Agenzia Spaziale Europea (Esa) al telescopio spaziale Ariel, destinato per studiare l'atmosfera di almeno 1.000 pianeti alieni, ottenendo una sorta di censimento della loro composizione chimica. Alla guida della missione, il cui lancio e' previsto nel 2028, c'e' l'italiana Giovanna Tinetti, dello University College di Londra.

Importante la partecipazione dell'Italia alla missione Ariel (Atmospheric Remote-Sensing Infrared Exoplanet Large-survey), che partecipa con Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e le universita' Sapienza di Roma e di Firenze. Accanto all'Italia prendono parte ad Ariel altri 14 Paesi (Gran Bretagna, Francia, Polonia, Spagna, Olanda, Belgio, Austria, Danimarca, Irlanda, Germania, Ungheria, Portogallo, Repubblica Ceca e Svezia) per un totale di oltre 50 centri di ricerca.

Obiettivo della missione e' cercare nuovi dati che permettano di ricostruire la formazione e l'evoluzione dei sistemi planetari. "Di questi mondi - spiega Enzo Pascale, della Sapienza - sappiamo ancora molto poco. Dobbiamo studiarne la composizione, se hanno un'atmosfera e la pressione e temperatura. Ariel fara' esattamente questo". L'occhio di Ariel e' un telescopio di un metro di diametro capace di captare la luce visibile e infrarossa proveniente dal sistema solare alieno.

I pianeti finora selezionati come possibili obiettivi di Ariel sono giganti simili a Giove e Nettuno, accanto a delle SuperTerre, ossia pianeti rocciosi che hanno un diametro di poco superiore a quello terrestre. Non e' prevista al momento l'osservazione di pianeti che si trovano nella cosiddetta zona abitabile, ossia a una distanza tale dalla loro stella da permettere l'esistenza di acqua liquida. Si preferisce puntare su pianeti caldissimi, con temperature che oscillano da 300 a 2.000 gradi: grazie al calore hanno un'atmosfera nella quale gli elementi che la costituiscono sono ben distribuiti e possono essere rilevati in modo piu' completo.

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