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Una mappa fa luce sulla materia oscura più antica

Suggerisce un comportamento diverso da quella recente

Un'immagine di un alone di materia oscura catturata con la tecnica del 'weak gravitational lensing'

Redazione Ansa

Una mappa approfondita che suggerisce il comportamento della più antica materia oscura, cioè quella parte invisibile e misteriosa che costituisce circa il 90% della massa dell'universo: la ha diffusa un gruppo di ricerca che comprende fra l'altro l'Osservatorio Nazionale Astronomico del Giappone, sulla base di immagini ottenute dal Subaru Telescope.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Publications of the Astronomycal Society of Japan. La materia oscura è stata valutata grazie alla tecnica del "weak gravitazional lensing", un fenomeno per il quale la luce emessa da una galassia viene deformata dalla gravità di un'altra galassia che incontra prima di arrivare a noi.

"Per studiare quale è la diffusione nell'universo della materia oscura che provoca questa distorsione, abbiamo bisogno di osservare aree di cielo molto estese - dice Mario Radovich, astronomo dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) di Padova -. In corso ci sono tre progetti.

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