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Compie 10 anni il più grande programma spaziale italiano

Il 7 giugno 2007 il lancio del primo satellite Cosmo SkyMed

Redazione Ansa

Compie 10 anni il più grande programma spaziale italiano, Cosmo SkyMed, la costellazione dei satelliti per l'osservazione della Terra che grazie ai radar hanno permesso di catturare immagini in qualsiasi condizione, anche di notte e attraverso le nuvole. Il 7 giugno (l'8 giugno in Italia) 2007 il primo satellite del programma dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) veniva lanciato dalla base dell'Aeronautica militare statunitense di Vandenberg (California), seguito negli anni successivi dai suoi tre 'compagni'.

Costato oltre un miliardo di euro e realizzato drazie al ministero per l'Istruzione, Università e Ricerca e gestito dall'Asi, con il finanziamento di Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e ministero della Difesa, Cosmo Sky-Med è un programma duale, ossia civile e militare, realizzato in Europa. L'intera costellazione, compreso il sistema per la gestione dei dati, eèstata progettata e costruita idall'industria italiana, con Thales Alenia Space Italia (Thales-Leonardo) e Telespazio (Leonardo-Thales).
''Quello di Cosmo-SkyMed è un compleanno importante che dimostra l'eccellenza del settore spaziale italiano'', ha rilevato il presidente dell'Asi, Roberto Battiston.

Il programma è basato su una costellazione di quattro satelliti per l'osservazione della Terra, equipaggiati con radar ad apertura sintetica (Sar) attivi in banda X e che, grazie a queste caratteristiche possono vedere attraverso le nuvole e anche di notte. Per questo più volte si sono dimostrati fondamentali in occasione di disastri naturali, dal terremoto in Cina del 2008 a quelli del 2016 nell'Italia centrale.

Satelliti con queste caratteristiche permettono infatti di controllare gli effetti dii frane, alluvioni, terremoti ed eruzioni vulcaniche, inquinamento marino da idrocarburi; permettono inoltre di monitorare le coste, i ghiacci, le risorse agricole e forestali e per il controllo urbano degli edifici.

Il sistema è in grado di catturare fino 1.800 immagini radar ogni 24 ore. Completa il programma un'infrastruttura terrestre per il controllo della missione e per l'acquisizione ed elaborazione dei dati. Della distribuzione dei dati si occupa l'Asi, mentre della commercializzazione la società e-Geos (Telespazio- Asi) Per Battiston è ''una infrastruttura strategica'' e a una settimana dal G7 dell'ambiente, i suoi 10 anni ''ci ricordano che il cambiamento climatico si contrasta anche con la ricerca spaziale''.In futuro qQuesta costellazione unica al mondo potrà contare sulla continuità dei suoi servizi grazie a due nuovi satelliti in fase di costruzione. Il lancio del primo è previsto nel 2018, seguito dal secondo a distanza di un anno ed entrambi si opereranno con i satelliti già in orbita.

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