Rubriche

Il più rovente dei pianeti

Si chiama Kelt-9b, un inferno con una temperatura di oltre 4.000 gradi

Rappresentazione artistica del pianeta rovente Kelt-9b e della sua stella Kelt-9 (fonte: Robert Hurt / NASA/JPL-Caltech)

Redazione Ansa

Con i suoi 4.326,85 gradi, Kelt-9b è il più rovente dei pianeti. Distante 650 anni luce, è un gigante dalla massa quasi tripla rispetto a quella di Giove, che gira intorno alla sua stella in un giorno e mezzo. Ragion per cui la sua temperatura è tanto alta da superare quella di alcune stelle. Lo descrivono sulla rivista Nature gli astronomi dell'Ohio State University, guidati da Scott Gaudi. Alla ricerca ha collaborato anche l'Italia con il gruppo di Valerio Bozza dell'Università di Salerno.

Kelt-9b, che si trova nella costellazione del Cigno, è molto più caldo di molte stelle la sua temperatura è appena 926 gradi più bassa rispetto a quella del nostro Sole. Le radiazioni ultraviolette della sua stella, chiamata Kelt-9, sono così violente che il pianeta potrebbe evaporare, producendo una coda di gas simile a quella di una cometa.

Rappresentazione artistica del pianeta Kelt-9b (fonte: NASA/JPL-Caltech)

Oltre a essere un vero e proprio 'inferno' cosmico, il pianeta ha altre caratteristiche insolite: è un gigante gassoso quasi tre volte più massiccio di Giove e denso solo la metà perchè le radiazioni del suo sole hanno fatto gonfiare la sua atmosfera come un pallone. E vista la stretta vicinanza alla stella, confrontabile alla quella fra la Terra e la Luna, il suo lato illuminato è sotto il costante bombardamento di radiazioni stellari, che impediscono la formazione di molecole di acqua, anidride carbonica e metano. "La sua atmosfera è diversa da quella di qualsiasi altro pianeta noto per la temperatura del suo lato illuminato", commenta Gaudi.

"La stella Kelt-9 emana così tante radiazioni che potrebbe far evaporare completamente il pianeta. O se questo avesse un nucleo roccioso solido, potrebbe asciugarsi e ridursi diventando un'arida roccia, come Mercurio", aggiunge Keivan Stassun, coautore dello studio. L'orbita di Kelt-9b è così vicina alla sua stella che, se questa dovesse iniziare a espandersi, lo divorerebbe.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it