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Sesso, introvabili nell'uomo le molecole dell'attrazione

Nessuna traccia dei feromoni umani, dopo anni di ricerche

Ancora introvabili i feromoni umani (fonte: Paul Scott)

Redazione Ansa

Hanno alimentato i sogni di molti sull'amore e un fiorente mercato, ma a quanto pare le due sostanze finora identificate come possibili feromoni umani, cioè le molecole-messaggero dell'attrazione sessuale, non sarebbero tali. La doccia fredda arriva dallo studio dell'università dell'Australia occidentale di Crawley, coordinato da Leigh Simmons e pubblicato sulla rivista Royal Society Open Science.

L'esperimento
Nella ricerca si è chiesto a dei volontari di classificare le facce di persone del sesso opposto in base al loro aspetto, mentre erano esposti ai due steroidi presunti feromoni umani, l'androstadienone (and), presente nel sudore e nel seme maschile, e l'estrotetraenolo (est), che si trova nelle urine femminili. Ai volontari è stato chiesto anche di giudicare i visi 'neutri' o ambigui, ricavati dalla fusione di maschi e femmine insieme.


L'ipotesi dei ricercatori era che se questi steroidi fossero stati dei feromoni, le donne esposte all'androstadienone avrebbero dovuto vedere come maschili le facce 'neutre', mentre gli uomini esposti all'estrotetraenolo avrebbero visto come femminili i visi neutri. Inoltre avrebbero dovuto far sembrare più attraenti ai volontari le facce del sesso opposto. Ma ciò non è accaduto. Gli steroidi non hanno prodotto alcun effetto sul comportamento, decretando così la fine di queste due molecole come presunti feromoni umani.

Secondo Simmons i feromoni umani esistono, ma non sono stati ancora identificati, mentre per Wen Zhou, psicologa comportamentale dell'Accademia cinese delle scienze le due molecole possono essere i feromoni umani e i test fatti in questo studio ''non sono stati pensati e condotti in modo rigoroso''.
Martha McClintock, neurologa nota per aver dato fama ai due presunti feromoni, ritiene invece che questi composti influiscano sul comportamento, ma in modo più sfumato. Per lo zoologo Tristram Wyatt invece ''bisognerebbe studiare i bambini, che sembrano rispondere a sostanze simili ai feromoni, che lo spingono ad attaccarsi e succhiare al seno materno''.

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