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Trappist-1, 15 anni per sapere se sugli esopianeti c'è vita

Battiston, possibile con i futuri telescopi

Rappresentazione artistica di un pianeta esterno al Sistema Solare (fonte: IAU)

Redazione Ansa

Ancora 10 o 15 anni e poi sarà possibile vedere l'atmosfera dei pianeti esterni al Sistema Solare per cercare in essa le spie della presenza di acqua e vita. E' questa la prossima tappa della lunga caccia ai mondi alieni potenzialmente abitabili, ha detto il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Roberto Battiston.

La scoperta dei sette pianeti della stella Trappist-1 "ha un interesse altissimo e che colpisce la fantasia", ma "prima o poi doveva succedere che venissero scoperti ben sette pianeti confrontabili alla Terra", ha osservato Battiston. La ricerca ai pianeti esterni al Sistema Solare è cominciata oltre 20 anni fa e adesso è il momento di fare un ulteriore passo in avanti: "la prossima fase - ha rilevato - richiederà telescopi così potenti da vedere l'effetto di filtro che l'atmosfera di un pianeta provoca nella luce della sua stella ogni volta che le passa davanti".

Questo fenomeno, chiamato dei "transiti", finora ha permesso di scoprire i pianeti, che appaiono come puntini scuri contro il disco giallo della loro stella; in futuro le tecniche di osservazione potrebbero diventare così raffinate da mostrare le impercettibili variazioni di colore prodotte dall'atmosfera del pianeta. In questo modo si potrebbero vedere, per esempio, la presenza delle linee assorbimento tipiche dell'ossigeno o dell'azoto. "Entro 10 o 15 anni - ha detto Battiston - potremo parlare delle atmosfere dei pianeti al di fuori del Sistema Solare e dare consistenza alla possibilità o meno che contengano acqua liquida. In caso positivo potrebbero ospitare la vita".

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