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Sonde 'superpulite' per non contaminare i mondi alieni

Camere speciali per veicoli diretti a Marte

Allo studio veicoli spaziali 'super puliti' per evitare di contaminare mondi che potrebbero ospitare la vita, come l'oceano nascosto su una delle lune di Giove, Europa (fonte: NASA)

Redazione Ansa

Camere pulite per costruire il rover della missione Exomars del 2020, per evitare che porti con se' batteri e virus umani quando arrivera' su Marte per cercare la vita, e sara' asettico anche l'ambiente per i futuri veicoli destinati a raggiungere Europa, la lune di Giove che nasconde un oceano: Protezione Planetaria e' la nuova parola d'ordine delle missioni spaziali per evitare di contaminare mondi che potrebbero ospitare forme di vita.

I batteri ''possono 'salire' sulle attrezzature spaziali nonostante gli sforzi per sterilizzarle. Di certo spendere due miliardi di dollari per spedire un rover su Marte per studiare i microrganismi portati da casa non e' conveniente'', ha osservato la biologa Norine Noonan, dell'Universita' della Florida del Sud. Per questo sta nascendo in un ambiente super-sterilizzato il rover di ExoMars, la missione dell'agenzia Spaziale Europea (Esa) e della russa Roscosmos che andra' a cercare la vita su Marte scavando con un trapano fino a due metri di profondita'.

E' prevista ''la sterilizzazione totale di tutti gli strumenti del laboratorio che analizzera' i campioni'', ha detto all'ANSA la microbiologa Diana Margheritis, della Thales Alenia Space (Thales-Leonardo) e responsabile della Protezione Planetaria della missione ExoMars. E' stata costruita una speciale camera pulita nello stabilimento di Thales Alenia Space a Torino e tutte le apparecchiature vengono assemblate attraverso un vetro con guanti di plastica. Attualmente, ha aggiunto, ''si stanno anche mettendo a punto i requisiti di protezione planetaria per le lune di Giove, Europa e Ganimede, e per quelle di Saturno Encelado e Titano, tutte sospettate di ospitare un oceano sotterraneo''.

Di Protezione Planetaria si e' cominciato a parlare da molti anni, ha osservato il coordinatore scientifico dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Enrico Flamini: tutto e' cominciato quando e' stata riportata a Terra la fotocamera di una delle sonde senza equipaggio del Programma americano Ranger, che aveva raggiunto la Luna negli anni '60: "in quell'apparecchiatura si era scoperto il virus del raffreddore, che era sopravvissuto nello spazio''.

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