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In Andromeda l’impronta della materia oscura

Vista dal telescopio spaziale Fermi

Rappresentazione artistica del lampo gamma generato dalla materia oscura nella galassia Andromeda (fonte: NASA/DOE/Fermi LAT Collaboration; Bill Schoening, Vanessa Harvey/REU program/NOAO/AURA/NSF)

Redazione Ansa

Scoperto al centro della galassia Andromeda un possibile indizio della presenza della materia oscura, ossia della materia misteriosa e invisibile che occupa il 25% dell'universo. Lo ha individuato il telescopio spaziale Fermi della Nasa, realizzato con un importante contributo italiano. Pubblicata sull'Astrophysical Journal, la scoperta si deve al gruppo coordinato dall'astrofisico Pierrick Martin, del Centro nazionale francese per la ricerca scientifica (Cnrs) e dell'Istituto di Ricerca in Astrofisica e Planetologia di Tolosa.



Il telescopio Fermi, al quale l'Italia partecipa con Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), ha osservato lampi di raggi gamma, che sono radiazioni di altissima energia, in una zona molto delimitata al centro di Andromeda. Questi lampi possono essere generati da fonti molto diverse tra loro, da stelle che ruotano molto velocemente come le pulsar e persino dai raggi cosmici quando interagiscono con le nubi di gas interstellare.

Tuttavia, quando questi lampi sono prodotti in un punto molto confinato al centro di una galassia, la loro sorgente potrebbe essere la materia oscura, che si ritiene componga il 25% dell'universo, perché, ha detto Martin, si ipotizza che questa "tenda ad accumularsi nelle regioni più interne delle galassie". La firma è simile a quella rivelata dallo stesso Fermi nel 2014 al centro della Via Lattea, sospettata anch'essa di essere un indizio della materia oscura.

I ricercatori precisano che sono necessarie ulteriori osservazioni per determinare l'origine di questi lampi gamma, ma la scoperta fornisce un punto di partenza per utilizzare queste informazioni al fine di conoscere meglio queste due galassie che si somigliano tantissimo, al punto da essere definite gemelle.

"La nostra galassia è così simile ad Andromeda che aiuta davvero a conoscere meglio anche la nostra galassia e la sua formazione", ha detto una delle autrici, Regina Caputo, del Goddard Space Flight Center della Nasa. "E' come vivere in un mondo in cui non ci sono specchi, ma si ha un gemello - ha aggiunto - e guardandolo puoi vedere come sei fatto fisicamente".

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