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Radiotelescopi puntati su Saturno

Per ascoltare la sonda Cassini

Radiotelescopi drizzano le 'orecchie' per ascoltare sonda Cassini (fonte: D. O’Donnell/ESA)

Redazione Ansa

Cresce l'attesa per il gran finale della sonda Cassini, iniziato con una serie di tuffi negli anelli di Saturno, e che si concluderà a settembre entrando nell'atmosfera del pianeta. Per raccogliere i dati in arrivo dalla sonda hanno drizzato le 'orecchie' due radio telescopi dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), e a breve, si unirà al gruppo anche il Sardinia Radio Telescope, la grande antenna da 65 metri di diametro costruita vicino Cagliari.

L'ultima fase della missione di Cassini
“Sono molti i radiotelescopi che si stanno attivando per seguire l'ultima fase della missione di Cassini – ha detto Enrico Flamini, responsabile scientifico dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) – e per raccogliere tutti i dati che sta inviando, e invierà, sulla composizione degli anelli e dell'atmosfera di Saturno”. Tra gli ultimi a puntare il loro sguardo sulla sonda, frutto di una collaborazione tra Nasa, Asi e Esa, sono i radiotelescopi di New Norcia, in Australia, e di Malargue, in Argentina. Dalla fine dell'anno la sonda sta modificando lentamente la sua orbita in modo da sorvolare i poli di Saturno e nei suoi passaggi 'bucherà' gli anelli del pianeta inviando a Terra preziose informazioni sulla loro composizione e sulla gravità di questo gigante gassoso. Infine, il 15 settembre, la sonda brucerà completamente entrando nell'atmosfera del pianeta.

La missione sarà seguita anche dall'Italia
“Siamo al lavoro per fare in modo di seguire l'ultima fase della missione anche dall'Italia, con il Sardinia Radio Telescope”, ha aggiunto Flamini. Si lavora infatti in queste settimane alle modifiche necessarie per rendere la grande antenna di 65 metri costruita vicino Cagliari, nata dalla collaborazione di Asi, Istituto Nazionale di Astro Fisica (Inaf) e Regione Sardegna, uno degli 'orecchi' di riferimento per raccogliere tutti i dati dalla sonda. “Il Sardinia – ha concluso Flamini – non sarà solo uno strumento per studiare l'universo ma sarà in futuro anche una delle più importanti antenne al mondo per seguire le missioni spaziali nello spazio profondo”.

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