Rubriche

Il centro della Via Lattea 'spara' proiettili grandi come pianeti

Sono enormi 'schizzi' dei pasti del buco nero al centro della galassia

Il centro della Via Lattea 'spara' proiettili grandi come pianeti (fonte: Mark A. Garlick / CfA)

Redazione Ansa

Dopo aver divorato le stelle che gli capitano a tiro, il buco nero al centro della Via Lattea non si limita a scagliare lontano scie di gas: insieme a queste getta via aggregati di materia delle dimensioni di pianeti, come fossero palline lanciate da una cerbottana cosmica. A studiare questi enormi proiettili vaganti nella galassia è stata Eden Girma, dell'università di Harvard, che ha presentato i suoi risultati al convegno della Società astronomica americana che si è svolto in Texas.

Un 'gigantesco aspirapolvere'
I buchi neri come quello che si trova al centro della nostra galassia funzionano come una sorta di gigantesco aspirapolvere che, oltre ai gas e le polveri interstellari, catturano intere stelle. In pochi istanti vengono distrutte dall'enorme forza gravitazionale del buco nero ma alcuni 'schizzi' del pasto possono sfuggire via, lanciati ad altissima velocità. I materiali che sfuggono possono riaggregarsi durante il percorso a formare nuovamente una palla, qualcosa di simile ai pianeti gassosi. “Sappiamo che da una singola stella triturata possono formarsi migliaia di questi oggetti – ha detto Girma – e allora ci siamo chiesti: dove vanno a finire? Quanto vicino a noi si trovano?”.

Come enormi proiettili lanciati nella galassia
Per trovare le risposte i ricercatori hanno allora sviluppato delle simulazioni al computer. I risultati indicano che a essere lanciate dal buco nero sono generalmente palle delle dimensioni di pianeti come Nettuno, spinte a una velocità di 10.000 chilometri al secondi e che il 95% degli oggetti uscirebbe fuori dai confini della Via Lattea. Una volta sparati via dal centro della galassia i proiettili impiegherebbero circa 1 milione di anni a raggiungere la Terra ma poterli vedere, ad oggi, sarebbe impossibile anche per i telescopi più potenti. Sono infatti oggetti troppo piccoli e scuri, non emettono luce se non un debole bagliore, e forse se ne potrà sapere di più solo quando entrerà in funzione tra qualche anno il grande telescopio spaziale James Webb, l'erede di Hubble.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it