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Marte, da Curiosity nuovi indizi sulla vita

I bacini sotterranei erano adatti a ospitarla

Redazione Ansa

Il rover Curiosity ha trovato su Marte tracce di boro, la presenza di questo elemento nei minerali indica che i bacini sotterranei avevano temperatura e acidità adatte a ospitare la vita. E' uno degli ultimi risultati ottenuti ottenuti da Curiosity, i cui dati sono al centro della conferenza annuale di geofisica in svolgimento a San Francisco, che risalendo il pendio del monte Sharp sta permettendo di ricostruire l'antico paesaggio del pianeta rosso.

Prima volta su Marte
“Nessuna missione marziana aveva trovato finora il boro”, ha spiegato Patrick Gasda, dei Laboratori Nazionali di Los Alamaos. “Se il boro ritrovato nei minerali di Marte – ha proseguito – fosse simile a quello che troviamo sulla Terra vorrebbe dire che i bacini sotterranei da cui si sono formati i minerali avevano una temperatura compresa tra 0 e 60 gradi centigradi e un pH neutro/alcalino”. Condizioni tali, spiega il ricercatore, che rendevano questi bacini capaci di ospitare forme di vita.

Verso nuove scoperte
In ogni caso la scoperta di boro è solo l'ultimo dato in arrivo dal rover laboratorio della Nasa che da poche settimane è entrata in una delle più attese fasi della sua missione, la risalita del monte Sharp. Il rilievo che domina l'area è infatti considerato dai geologi una sorta di libro aperto sul passato del pianeta, questo perché lungo le pendici sono facilmente analizzabili vari strati geologici ricchi di informazioni. Dopo un lungo 'girovagare' nella pianura sottostante e analizzare i campioni più 'particolari', Curiosity sta adesso lavorando in modo 'sistematico', raccogliendo informazioni e trapanando il terreno ogni 25 metri. Dati fondamentali, hanno spiegato i ricercatori, per misurare anche le più piccole variazioni nelle composizioni chimiche e capire in dettaglio come fosse il pianeta nel passato.

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