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Asi, promuovere l'eccellenza dell'industria spaziale italiana

In vista della Ministeriale Esa del 2 dicembre

L'Italia vista dallo spazio (fonte: NASA)

Redazione Ansa

Promuovere una visione a lungo termine dell'eccellenza della filiera industriale italiana e del ruolo che riveste nello spazio europeo: è questo uno degli obiettivi fondamentali con i quali l'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) si prepara a partecipare alla Conferenza ministeriale dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), in programma il 2 dicembre in Svizzera, a Lucerna.

"Sarà un momento politicamente importante dove i legittimi interessi nazionali si comporranno in un unico progetto, in grado di riassumerli e dargli quel qualcosa in più che è rappresentato dalla sfida comune", scrive sul sito dell'Asi Andrea Zanini, portavoce del presidente Roberto Battiston.

"L'obiettivo del nostro Paese - prosegue Zanini - è di promuovere una visione di lungo respiro dell'eccellenza della filiera industriale italiana nel quadro della scienza e della capacita spaziale europea, confrontandoci nella sfida per l'innovazione e la competizione. Più operativamente, si tratta di rinforzare le fondamenta che hanno permesso alle attività spaziali dell'Esa di ottenere risultati importanti". A questo proposito la nota dell'Asi ricorda il ruolo che l'Italia ha giocato in missioni storiche come Rosetta, Cassini, Lisa Pathfinder ed ExoMars.

"Tutte queste missioni - si legge ancora sul sito dell'Asi - sono il frutto di una visione, e del valore della scienza e della tecnologia europee. Questo è il risultato dell'idea e della capacità dell'Europa di agire nello spazio come un attore di primo piano, laddove le attività spaziali scientifiche e commerciali determinano sempre di più ricadute di grande valore sui paesi che vi investono le loro risorse finanziarie e intellettuali".

Una visione, prosegue, nella quale "c'è la cultura di accettare e superare le sfide, per cui è necessario provare, fallire e riprovare. Come è accaduto per ExoMars, dove l'obiettivo principale era l'inserimento nell'orbita marziana dell'orbiter Tgo. È vero, Schiaparelli non ce l'ha fatta. Ma accade a chi accetta le sfide" e "una volta stabilito con serietà e rigore che cosa non ha funzionato e dove bisogna intervenire, si riparte".

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