Rubriche

Su Marte un altro luogo in cui cercare la vita

In passato era un ambiente caldo e ricco di acqua

La struttura a imbuto che su Marte potrebbe avere ospitato forme di vita elementari (fonte: Joseph Levy/NASA)

Redazione Ansa

Una strana depressione del terreno su Marte potrebbe entrare nel mirino dei 'cacciatori di vita extraterrestre'. Questa curiosa struttura 'a imbuto', probabilmente generata dall'eruzione di un vulcano nascosto sotto un ghiacciaio, potrebbe aver ospitato un ambiente caldo, umido e ricco di sostanze chimiche ideali per ospitare forme di vita microbica. Ne sono convinti i ricercatori dell'Universita' del Texas ad Austin, che pubblicano sulla rivista Icarus lo studio delle immagini scattate grazie alla sonda Mars Reconnaissance Orbiter (Mro) della Nasa.

La depressione si trova dentro un cratere posto sul bordo del bacino Hellas ed e' circondata da antichi depositi di ghiaccio. La sua conformazione 'a occhio di bue' ha catturato l'interesse dei ricercatori gia' da diversi anni per via di alcune fratture concentriche che ricordano i calderoni di ghiaccio, formazioni generate dall'eruzione di vulcani nascosti sotto i ghiacci in Islanda e Groenlandia.

Per capire se anche la depressione marziana avesse avuto la stessa origine, i ricercatori ne hanno ricreato la struttura grazie a modelli digitali in 3D, elaborati in collaborazione con la Brown University e il Mount Holyoke College. Dalle analisi sembra improbabile che la struttura sia un cratere generato dall'impatto di un asteroide, data l'assenza di detriti nei dintorni.

La disposizione delle fratture, invece, sembrerebbe indicare la rimozione di una massa ghiacciata per scioglimento o sublimazione, in linea con l'ipotesi del vulcano nascosto sotto i ghiacci. Proprio l'incontro tra la lava e il ghiaccio, secondo gli autori dello studio, potrebbe aver creato un ambiente caldo, ricco di acqua e sostanze nutritive ideali per ospitare forme di vita.

Un ambiente simile potrebbe essersi formato anche in un'altra depressione, nella regione nota come Galaxias Fossae, anche se in questo caso non si puo' ancora escludere l'ipotesi dell'origine per impatto.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it