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Curiosity rileva metano nelle rocce di Marte

Forse spia di forme di vita, ma non è una prova sufficiente

Curiosity trova tracce di metano nelle rocce di Marte (fonte: NASA7JPL, Caltech)

Redazione Ansa

Il robot laboratorio della Nasa, Curiosity, che dall'agosto 2012 sta esplorando il grande cratere Gale su Marte, ha rilevato tracce di metano nelle rocce. La presenza di questo gas potrebbe essere una spia dell'eventuale presenza di forme di vita passata o presente.

''La presenza di picchi di concentrazione di metano su Marte non è una novità'', commenta il coordinatore scientifico dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Enrico Flamini. Già nel 2004 ''si riscontrarono concentrazioni di metano in alcune parti della superficie maziane'', spiega riferendosi alla sonda dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) Mars Express,e in particolare allo strumento Pfs (Planetary Fourier Spectometer) guidato da Vittorio Formisano dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). «Il dato innovativo - continua Flamini - è che quello era un dato ottenuto in 'quota', dall'alto verso il basso, mentre ora è stato riscontrato da un'analisi compiuta dal rover della Nasa dal basso verso l'alto. Inoltre permette di escludere una delle possibile tre cause per la produzione di queste concentrazioni di metano: quella vulcanica. Infatti il cratere di Gale non riscontra presenza di attività vulcanica nel passato di Marte».

Adesso Curiosity ha individuato il metano in seguito a quattro misurazioni eseguite in due mesi. Gli strumenti del robot laboratorio indicano che i livelli medi di metano sono aumentati di 10 volte prima di dissiparsi rapidamente, ma la causa della fluttuazione è ancora sconosciuta.

I ricercatori sono particolarmente interessati a trovare metano su altri corpi celesti perche' gli organismi viventi producono una straordinaria quantità di gas sulla Terra. Mentre trovare notevoli quantitè di metano su Marte non è un segno certo della vita passata o presente - processi geologici possono anche produrre il gas.

In questo momento, "è solo la misurazione di un singolo punto per cui e' troppo presto saltare a conclusioni", ha detto uno degli autori della ricerca, Paul Mahaffy del Goddard Space Flight Center della Nasa a Greenbelt. "Quindi tutto ciò che possiamo realmente fare è essere aperti alle possibilità. E certamente dovremmo avere una mente aperta. Forse ci sono microrganismi su Marte che producono metano, ma non si può dire che con certezza. E' solo speculazione a questo punto".

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