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Un 'disco volante' italiano alla conquista di Marte

Protagonista della missione ExoMars 2016

Redazione Ansa

E' italiano il primo veicolo spaziale con cui l'Europa si appresta a conquistare il suolo di Marte in vista di una futura missione umana: somiglia a un disco volante, pesa 600 chili e racchiude un 'cuore' di altissima tecnologia che permetterà di studiare le tempeste di sabbia che scuotono la superficie del pianeta rosso.

Dedicato all'astronomo italiano Giovanni Schiaparelli, questo veicolo sarà il protagonista della missione ExoMars 2016 dell'Agenzia spaziale europea (Esa). Le sue caratteristiche e i dettagli della sua discesa su Marte sono stati illustrati dai tecnici di Thales Alenia Space, azienda primo contraente del programma ExoMars.

Il modulo di discesa EDM (Entry descent landing Demonstrator Module) sarà lanciato insieme al modulo orbitante TGO (Trace Gas Orbiter) nel gennaio 2016 e raggiungerà Marte dopo nove mesi di viaggio. Una volta a destinazione, avrà il difficile compito di dimostrare la capacità dell'Europa di atterrare su Marte: un obiettivo molto ambizioso, che finora è stato centrato solo dagli Stati Uniti. ''Molte missioni di altri Paesi hanno fallito perchè Marte è un pianeta con condizioni ambientali molto difficili'', spiega Enrico Flamini, coordinatore scientifico dell'Agenzia spaziale italiana (Asi).

Durante la veloce discesa verso la superficie del pianeta, il modulo EDM raccoglierà i primi dati che verranno poi usati dai ricercatori dell'Università di Padova per ricreare un modello dell'atmosfera marziana. Una volta a terra, il modulo avrà una vita di pochi giorni durante i quali attiverà la stazione meteo Dreams, progettata presso l'Osservatorio astronomico di Capodimonte dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Queste preziose informazioni apriranno la strada alla missione ExoMars 2018, ''che mira ad un primato assoluto - spiega Rolf de Groot, coordinatore dei programmi di esplorazione robotica dell'Esa - cioè quello di perforare il sottosuolo marziano scendendo fino ad una profondità record di due metri alla ricerca di tracce di vita''.

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