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Lanciata la prima Sentinella del pianeta

Satellite Sentinel 1A inaugura il programma Columbus

Con i satelliti Sentinel più dati su eruzioni vulcaniche e terremoti (fonte: NASA)

Redazione Ansa

E' stata lanciata la prima Sentinella del pianeta. Il satellite Sentinel 1A è partito dalla base di Kourou (Guyana Francese) con una Soyuz-Fregat A. E' il primo della costellazione europea Copernicus e raccoglierà dati unici sulla salute del pianeta. Il lancio del satellite Sentinel 1A è avvenuto perfettamente e nel cielo sereno e luminoso sopra la foresta equatoriale si è disegnata una scia bianchissima. La separazione del satellite dall'ultimo stadio del lanciatore è prevista alle 23,25 italiane.

Allora comincerà un'altra fase molto delicata, della durata di ben dieci ore. Tanto è il tempo necessario a Sentinel 1A per dispiegare completamente sia i pannelli solari sia l'antenna da 12 metri. Ciascuna delle operazioni richiederà cinque ore e soltanto al termine, alle 9,43 italiane di domani, il satellite sarà pronto a cominciare la fase di test, prima di entrare in attività. Il programma Copernicus, di Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Commissione Ue, sta quindi per entrare nel vivo, fornendo dati cruciali per controllare la salute del pianeta, come quelli su foreste, mari e ghiacci, insieme a dati sui movimenti del suolo per prevenire crolli e frane e per studiare meglio terremoti e vulcani. Potrà raccogliere dati giorno e notte e attraverso le nuvole grazie all'antenna radar ad apertura sintetica (Sar) attivo nella banda C, realizzata dalla Airbus Space&Defence, ma dal cuore italiano.

La tecnologia italiana ha infatti un ruolo di primo piano nella missione. Il satellite è stato infatti progettato e integrato negli stabilimenti di Roma della Thales Alenia Space (Thales-Finmeccanica) e il cuore dell'antenna radar è stato costruito negli stabilimenti di L'Aquila e Milano della Thales Alenia Space. Ed è in Italia che arriveranno i primissimi dati di Sentinel 1A, nel Centro Spaziale di Matera, dove la società e-Geos, costituita per l'80% dalla Telespazio e per il 20% dall'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) riceverà le immagini rilevate nei primi quattro giorni, prima che comincino a farlo anche le altre due stazioni di ricezione che si trovano in Norvegia, nelle isole Svalbard, e in Spagna, a Maspalomas.

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