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8 marzo, una donna in prima linea per l'energia da fusione

Milena Roveda, a capo di una startup che guarda al futuro

Milena Roveda (fonte: archivio Gauss Fusion)

Redazione Ansa

Lavora in prima linea per trasformare in realtà il sogno più ambizioso per la produzione di energia pulita: la fusione. "Arriva un momento nella vita in cui bisogna dare qualcosa. Io ho ricevuto tanto di tutto, dal Perù dove sono nata all'Europa dove vivo adesso: il punto è dare un payback alla società e alla vita", dice all'ANSA Milena Roveda, amministratore delegato della Gauss Fusion, società nata nel 2022 da aziende di Francia, Germania, Italia e Spagna.

Adesso è al lavoro per selezionare le possibili sedi per la prima centrale a fusione europea in grado di immettere nella rete elettrica un gigawatt di energia. Il suo è un settore "nel quale le donne sono ancora poche, ma quelle che ci lavorano sono molto preparate", osserva Roveda. Gli esempi che ha in mente sono Fabiola Gianotti che è alla guida del Cern, e Paola Batistoni, responsabile della sezione Sviluppo e promozione della fusione dell'Enea.

Lavorare in un settore di frontiera come l'energia da fusione è una scommessa per la quale Roveda lavora a tempo pieno: "tutto il giorno per sette giorni a settimana". Dalla Germania, dove vive, adesso è in Italia: "sono a Venezia in vacanza, ma questo per me significa soltanto lavorare guardando il mare". Il lavoro è stata la sua scelta di vita: "ho un grandissimo rispetto per le donne che hanno scelto di avere una famiglia e la conciliano con la carriera. Io non potrei, la mia scelta è stata quella di dedicarmi al mio lavoro". E' una decisione che ha preso molto presto, fin dagli anni dell'infanzia e poi dalle prime esperienze di lavoro in Perù, dove il padre italiano si era trasferito da Biella con la famiglia, quando era giovanissimo.

Dopo la scuola tedesca a Lima e gli inizi dell'attività lavorativa, in un'epoca in cui "vedendo una donna che lavorava mi chiedevano se fossi la segretaria di qualcuno", la sua carriera di manager è iniziata nel settore farmaceutico. Presto l'ha portata in Europa, prima in Gran Bretagna, in Germania e poi Milano. "Lì ho scoperto le mie radici e ho cominciato a sentirmi italiana".

Quindi è arrivata la decisione di cambiare completamente settore. Occuparsi di fusione è stato un cambiamento radicale: "questo progetto mi ha interessato moltissimo fin dall'inizio", soprattutto perché occuparsi di un tema come questo significa "fare qualcosa per le generazioni che verranno dopo di noi. La fusione - ha concluso - sarà la svolta dell'umanità. Una volta che l'avremo sulla rete elettrica, sarà una sconfitta della povertà".

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