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Zuckerberg finanzia sito 'pre-print' di biologia

Fondi al sito BioRxiv

La Chan Zuckerberg Initiative finanzia le pubblicazioni preliminari di biologia (fonte: Nicki Dugan Pogue)

Redazione Ansa

Finanziamento della Chan Zuckerberg Initiative (Czi), del co fondatore di Facebook e della moglie Priscilla, al sito dedicato alla pubblicazione preliminare e liberamente accessibile degli articoli scientifici su temi biologici prima che vengano pubblicati sulle riviste scientifiche internazionali. Lo annunciano lo stesso sito e l'iniziativa Czi. La notizia è pubblicata sui siti delle riviste Nature e Science.

''L'accesso esteso a queste bozze può accelerare drasticamente il ritmo delle scoperte e, di conseguenza, la nostra comprensione delle malattie'', ha scritto il neuroscienziato Cori Bargmann, presidente della sezione Scienza della fondazione Czi, in un post su Facebook.

Il finanziamento, di cui non è stato reso noto l'ammontare, fa parte dell'iniziativa da 3 miliardi di dollari in 10 anni per curare e prevenire le malattie, lanciata dal co-fondatore di Facebook Mark Zuckerberg e da sua moglie Priscilla Chan, che è pediatra. '

'Sono interessati a tutto ciò che accelera il ritmo della ricerca, e bioRxiv è stato nel loro radar fin dall'inizio'', ha detto John Inglis, co-fondatore del sito BioRxiv. A differenza dei fisici che da 25 anni pubblicano in via preliminare i loro articoli sul sito arXiv (che pubblica 9.000 ricerche al mese), i biologi hanno solo da 3 anni a disposizione il sito bioRxiv, che per ora pubblica 800 documenti al mese.

Grazie al finanziamento si potrà aumentare il ritmo delle pubblicazioni e migliorare la fruibilità del sito. Tra i primi interventi previsti: il passaggio da un software commerciale a un software open source. La fondazione Czi intende inoltre aiutare il sito BioRxiv a sviluppare uno strumento automatico per convertire i documenti scientifici ora pubblicati come file Pdf in un formato leggibile da una macchina, allo scopo di facilitare la ricerca online degli articoli. Questo renderebbe i documenti accessibili anche da smartphone e tablet.

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