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Oetzi aveva la pella scura e soffriva di calvizie

I suoi antrnati originari dell'Anatolia, lo indica il suo Dna

Ricostuzione della mummia di Oetzi nel Museo della Preistoria di Quinson, Alpes-de-Haute-Provence, France (fonte: 120, da Wikipedia)

Redazione Ansa

Oetzi aveva la pelle scura, soffriva di calvizie e aveva antenati originari dell’Anatolia.

Lo indica la nuova analisi del Dna della mummia dei ghiacci, condotta dieci anni dopo che è stata ottenuta la mappa del suo genoma e basata su tecniche più aggiornate e che forniscono informazioni molto più dettagliate.

A scavare nel Dna di Oetzi sono stati i ricercatori dell’Istituto tedesco Max Planck per l’Antropologia evolutiva e del centro di ricerca Eurac di Bolzano, i risultati sono pubblicati sulla rivista Cell Genomics.

I nuovi dati ridisegnano l’aspetto dell’uomo del Similaun, mettendo in discussione la sua rappresentazione più diffusa, con capelli lunghi e folti. Il Dna indica invece che, al momento della sua morte, quasi certamente Oetzi non aveva più folti capelli lunghi, ma una calvizie avanzata. “Questo è un risultato relativamente chiaro e potrebbe anche spiegare perché sulla mummia non sono stati praticamente trovati capelli”, osserva l’antropologo Albert Zink di Eurac Research, coautore dello studio con Johannes Krause, a capo del Dipartimento di archeogenetica dell’Istituto Max Planck per l’antropologia evolutiva di Lipsia.

Il corredo genetico dell’Uomo venuto dal ghiaccio mostra anche una predisposizione all’obesità e al diabete di tipo 2. La sua pelle, poi, era più scura di quella di tipo mediterraneo-europeo ipotizzata finora. “È la tonalità di pelle più scura che sia stata riscontrata in reperti europei contemporanei a Oettzi”, dice ancora Zink. “Finora si pensava che la pelle della mummia si fosse scurita durante la permanenza nel ghiaccio, ma – prosegue - presumibilmente quello che vediamo ora è in realtà in gran parte il colore originale della pelle di Ötzi. Saperlo è ovviamente importante anche per la sua conservazione”.

A differenza di quanto è emerso dieci anni fa, inoltre, la nuova analisi del Dna di Oetzi non ha trovato tracce di collegamenti con i pastori delle steppe arrivati dall’Europa orientale circa 4.900 anni fa. Quel dato è infatti risultato il frutto di una contaminazione del campione genetico analizzato con Dna moderno. La nuova analisi indica invece che le caratteristiche comuni con i primi coltivatori immigrati dall’Anatolia sono insolitamente alte, rispetto a quelle osservate dai contemporanei dell’uomo del Similaun, e il nuovo dato suggerisce che Ötzi appartenesse a una popolazione alpina relativamente isolata, con pochi contatti con altri gruppi europei.

“Siamo stati molto sorpresi di non trovare tracce di pastori della steppa dell’Europa orientale nel nuovo genoma sequenziato, e anche la percentuale di geni di cacciatori-raccoglitori è molto bassa. Geneticamente - osserva Krause - sembra che gli antenati di Ötzi provenissero direttamente dall’Anatolia”.

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