RAGAZZI

Ricostruita la dieta di uomini vissuti in Italia tra 30mila e 2.200 anni fa

Grazie al Dna antico dei microbi presenti nella placca depositata sui denti

Mandibola proveniente da un campione del Neolitico (circa 5.000 a.C.) dell'Italia meridionale (Fonte: Andrea Quagliariello)

Redazione Ansa

Uno studio tutto italiano ha ricostruito i cambiamenti nella dieta seguita dagli uomini vissuti in Italia a cavallo di Paleolitico, Neolitico ed Età del Rame, tra 30mila e 2.200 anni fa. Il risultato è stato possibile grazie al Dna antico dei microbi presenti nella bocca, che si è conservato nella placca calcificata depositata sui denti: grazie a questo, è stato possibile mappare l’evoluzione di queste comunità microbiche in concomitanza con l’alimentazione. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature Communications e guidata dall’Università di Padova, arriva dalla collaborazione di nove gruppi di ricerca, che comprendono anche le Università di Firenze, Sapienza di Roma, di Siena, di Bologna e L’Orientale di Napoli, insieme al Museo delle Civiltà di Roma ed alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Bari e delle province di Barletta - Andria - Trani e Foggia.
“Questo studio ci permette di capire che anche il microbiota orale è un elemento plastico, che è cambiato nel corso del tempo”, spiega all’ANSA Andrea Quagliariello, che ha guidato lo studio. “Molte delle specie che iniziano ad essere maggiormente presenti nei campioni del Neolitico sono presenti ancora oggi – continua Quagliariello – quindi parte di quello che siamo oggi lo dobbiamo anche a questi cambiamenti”.
Il microbiota orale, che comprende fino a 700 tipologie di batteri che convivono all’interno della bocca con una vastità di funghi, virus e protozoi differenti, è molto variabile e può essere influenzato, oltre che dall’alimentazione, anche dall’ambiente e dalle condizioni di vita. Per fare luce sull’associazione tra microbiota orale antico e alimentazione nell’Europa preistorica, i ricercatori hanno estratto il Dna conservatosi nella placca depositata sui denti di 76 individui vissuti tra 30mila e 2.200 anni fa: i resti provengono da 14 siti archeologici sparsi in tutta l’Italia centro-meridionale, da Portonovo, in provincia di Ancona, a Palagiano, in provincia di Taranto.
I ricercatori hanno poi combinato i dati provenienti dal Dna con quelli ottenuti dai resti microscopici di cibo, trovati sempre all’interno della placca dentale, e dai reperti archeologici rinvenuti nei vari siti. In questo modo, è stato possibile ricostruire i cambiamenti nella dieta, passata dalla dipendenza da caccia e raccolta all’introduzione del latte e dei prodotti fermentati, fino alla dipendenza dai carboidrati associata all’introduzione dell’agricoltura.
 “Nel passaggio da cacciatori-raccoglitori ad agricoltori abbiamo riscontrato un’importante modifica della composizione microbica: non è una differenza in termini di presenza/assenza, quanto più in termini di rapporti tra le diverse specie”, spiega ancora Quagliariello. “Ad esempio, numerose specie generalmente associate a disturbi orali aumentano molto la loro presenza. Ma cambia molto anche il metabolismo”, aggiunge il ricercatore: “Nei campioni neolitici, molti microbi erano coinvolti nel metabolismo del lattosio, mentre quando si passa ad una dieta più ricca di carboidrati diventano più abbondanti le specie coinvolte nel metabolismo dell'amido”.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it