RAGAZZI

Visto un pianeta distrutto, i frammenti divorati dalla sua stella

E' la prima osservazione del genere mai fatta

Rappresentazione artistica della stelle G29-38, una nana bianca, circondata da un disco di detriti (fonte: University of Warwick/Mark Garlick)

Redazione Ansa

Vista per la prima volta in diretta la distruzione dei resti di un pianeta divorati dalla sua stella. Grazie al telescopio spaziale Chandra della Nasa, il gruppo di astronomi dell'universita' britannica di Warwick coordinato da Tim Cunningham ha osservato direttamente l'impatto dei frammenti del pianeta sulla superficie della sua stella, una nana bianca, giunta ormai alle ultime fasi della sua esistenza. Il risultato e' pubblicato sulla rivista Nature.

Le nane bianche sono alcune delle stelle piu' comuni e si ritiene rappresentino l'ultima fase della vita di stelle piu' grandi, come anche il nostro Sole, che una volta esaurito il normale ciclo vitale esplodono espellendo via gli strati piu' esterni. Quel che ne rimane costituisce la nana bianca, un globo di gas che continua a bruciare fino a spegnersi lentamente. La grande esplosione perturba notevolmente o distrugge i pianeti che ruotano intorno ala stella e si ipotizza che gran parte dei frammenti vengano poi inglobati dalla nana bianca. Quella che era finora solo un'ipotesi molto credibile, supportata da vari indizi, e' stata finalmente confermata da alcune immagini dirette.

Usando il telescopio a raggi X Chandra, il cui obiettivo principale e' osservare fenomeni molto violenti come l'accrescimento o la fusione di buchi neri e stelle di neutroni, i ricercatori britannici hanno visto per la prima volta frammenti di pianeti colpire la superficie della propria stella che scaldandosi a milioni di gradi hanno rilasciato raggi X. "Questa osservazione - ha detto Cunningham - fornisce la prima prova diretta che le nane bianche inglobano i resti dei loro vecchi sistemi planetari. Esaminarne l'accrescimento in questo modo fornisce una nuova tecnica di studio e fornisce uno sguardo sul probabile destino delle migliaia di sistemi planetari conosciuti, incluso il nostro sistema solare".

Leggi l'articolo completo su ANSA.it