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Dai fulmini la scintilla della vita sulla Terra

Da nuova teoria indizi utili anche per la caccia a Et

I fulmini potrebbero avere giocato un ruolo chiave nell'origine della vita (fonte: oompa123 da Wikipedia)

Redazione Ansa

Potrebbero essere stati i fulmini ad accendere la scintilla della vita sulla Terra: agli albori del nostro pianeta ne sarebbero caduti a milioni che, colpendo il suolo, avrebbero liberato dalle rocce il fosforo necessario per generare i 'mattoni' della vita come Dna e Rna. Lo indicano i modelli sviluppati tra Gran Bretagna e Stati Uniti dai ricercatori delle universita' di Leeds e Yale: pubblicati sulla rivista Nature Communications, potrebbero fornire nuovi indizi utili per cercare forme di vita su altri pianeti.

"Questo lavoro ci aiuta a capire come la vita potrebbe essersi formata sulla Terra e come potrebbe svilupparsi ancora adesso su altri pianeti simili al nostro", spiega il primo autore dello studio, Benjamin Hess.

Finora si pensava che a creare le condizioni ideali fossero stati i meteoriti, portatori del minerale schreibersite ricco di fosforo solubile, ma nel periodo in cui la vita e' comparsa sulla Terra (tra 3.5 e 4.5 miliardi di anni fa) la frequenza di caduta dei meteoriti si era molto ridotta.

L'idea dei fulmini come fonte alternativa di fosforo e' nata dallo studio che il gruppo di Hess stava conducendo su una grossa folgorite (un ammasso vetroso generato dalla caduta di un fulmine) trovato nel 2016 in Illinois. I ricercatori hanno infatti constatato che anche le folgoriti contengono la schreibersite, con fosforo in forma solubile.

Simulazioni al computer indicano che l'atmosfera della Terra primordiale poteva essere perturbata da 1 fino a 5 miliardi di fulmini all'anno (contro i 560 milioni di oggi): di questi ne sarebbero caduti al suolo tra i 100 milioni e un miliardo, con una frequenza piu' stabile rispetto a quella dei meteoriti, tanto da generare quantitativi superiori di fosforo.
Inoltre i fulmini avrebbero colpito maggiormente la terra ferma delle regioni tropicali, aumentando la concentrazione di fosforo in queste zone e dunque favorendo la comparsa di forme di vita terrestre.

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