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La videocamera 'fusa' della Nasa

La causa non è stata l'eccessiva vicinanza al lancio

Redazione Ansa

E' diventata una celebrità dei social media la videocamera della Nasa che si è letteralmente sciolta durante il lancio di Grace-Fo, la missione congiunta della Nasa e del Centro di ricerca tedesco per le geoscienze (Gfz), partita il 22 maggio 2018. L'obiettivo è riuscito a riprendere le fiamme che l'hanno divorata, ma l'incidente non è avvenuto, come si potrebbe pensare, perché la videocamera si trovava troppo vicina alla piattaforma di lancio: la causa è stato un incendio secondario generato dal razzo Falcon 9.

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Dopo il lancio l'incendio ha raggiunto subito la videocamera, che ha continuato a riprendere finché non si è sciolta del tutto (fonte: NASA/Bill Ingalls)


L'apparecchio apparteneva al fotografo Bill Ingalls, che lavora per la Nasa da 30 anni scattando immagini uniche e spettacolari e che quindi ha molta esperienza nel posizionare le videocamere intorno ad un sito di lancio. "Avevo piazzato sei apparecchi a controllo remoto, quattro dentro il perimetro di sicurezza e due fuori", dice Ingalls. "Sfortunatamente il lancio ha causato un incendio della vegetazione circostante, che ha raggiunto una delle videocamere fuori del perimetro".

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La videocamera posizionata prima del lancio (Fonte: NASA/Bill Ingalls)


Il fuoco ha rapidamente sciolto tutto, ma il fotografo è riuscito a recuperare intatta la memory card, che aveva registrato fino all'ultimo istante. Ironicamente tutte le altre videocamere, comprese quelle all'interno del perimetro di sicurezza, sono rimaste illese: l'unica a essere danneggiata è stata la più lontana.

L'apparecchio "fuso" probabilmente sarà esposto al quartier generale della Nasa a Washington D.C., mentre Ingalls è in partenza per il Kazakhstan, dove fotograferà il rientro a Terra dell'equipaggio della Spedizione 55 dalla Stazione Spaziale Internazionale (Iss), previsto per il 3 giugno.

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