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La tigre di Giava potrebbe non essere estinta, lo prova un pelo

L'analisi del Dna riaccende la speranza dopo oltre mezzo secolo

Redazione Ansa

La tigre di Giava potrebbe non essersi estinta come pensato finora: a riaccendere la speranza sono i risultati dell'analisi del Dna estratto da un pelo, ritrovato su una recinzione poco dopo un avvistamento nel 2019. Lo studio è pubblicato sulla rivista Oryx dall'Agenzia nazionale per la ricerca e l’innovazione (Brin) dell'Indonesia.

Nel XVIII secolo la tigre di Giava era la dominatrice dell'omonima isola dell'arcipelago indonesiano, ma il progressivo ampliamento degli insediamenti umani e la deforestazione hanno determinato una drastica riduzione degli esemplari in libertà. Gli ultimi avvistamenti confermati risalgono a quasi mezzo secolo fa, tanto che all'inizio degli anni Duemila la sottospecie è entrata nella lista rossa degli animali estinti stilata dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn).

La svolta è arrivata nel 2019, quando un ambientalista residente a Giava ha avvistato un possibile esemplare vicino al villaggio di Cipendeuy, nella parte occidentale dell'isola. Ricercatori accorsi sul posto hanno documentato la presenza di orme e segni di artigli attribuibili a una tigre e hanno rinvenuto un pelo sospetto che penzolava da una recinzione che separa la strada del villaggio da una piantagione. Nel marzo 2022 il reperto è stato portato nei laboratori del Brin per cercare di risalire all'identità dell'animale. L'analisi del Dna ha rivelato una somiglianza del 97% rispetto alle tigri dell'isola di Sumatra e una distanza genetica pari allo 0,3% rispetto a un esemplare di tigre di Giava risalente al 1930 e oggi conservato in un museo.

"Da questa analisi concludiamo che il campione di pelo appartiene alla tigre di Giava e che rientra nello stesso gruppo dell'esemplare del museo raccolto nel 1930", scrivono i ricercatori. "Se la tigre di Giava sia effettivamente ancora presente allo stato selvatico deve essere confermato con ulteriori studi genetici e sul campo".

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