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Clima bene comune

Dialogo tra scienza ed economia per salvarlo

''Clima bene comune'', di Luca Mercalli e Alessandra Goria (Bruno Mondadori, 170 pagine, 16 euro)

Redazione Ansa

Entro il 2050 saranno ben 250 milioni i 'rifugiati ambientali' costretti ad abbandonare la propria terra a causa dei cambiamenti climatici: per arginare questo drammatico problema serve un cambiamento radicale, che parte dalle piccole azioni della vita quotidiana per arrivare fino alle scelte dei governi e delle grandi organizzazioni internazionali. Ad invocarlo sono il climatologo Luca Mercalli e l'economista Alessandra Goria nel libro ''Clima bene comune'' (Bruno Mondadori, 170 pagine, 16 euro).

Il saggio si propone di combattere ''l'inerzia e la cattiva informazione'' che ci paralizzano, impedendoci di reagire ai cambiamenti climatici con azioni incisive. Per questo Mercalli e Goria, intrecciando le loro competenze, analizzano la questione climatica a 360 gradi, non solo dal punto di vista scientifico ma anche da quello sociale ed economico. Attraverso questo continuo dialogo fra la scienza del clima e quella dell'economia nasce un'informazione completa e accessibile a tutti, che toglie ogni alibi a chi, per pigrizia o indifferenza, finge di non vedere il cambiamento epocale che è in atto.

Il libro si apre quindi con l'ABC del clima, la descrizione del sistema climatico, della sua storia e della sua evoluzione accelerata dall'attività dell'uomo, come confermato dal quinto rapporto dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc). Alla luce di questi dati si apre l'inquietante capitolo degli scenari futuri che non risparmiano neanche l'Italia, con il Meridione devastato dalla siccità, l'arco alpino privato dei suoi ghiacciai perenni, città come Napoli infestate dalla malaria e Venezia sommersa dall'acqua alta.

Per capire cosa è stato fatto (e soprattutto cosa non è stato fatto) finora, gli autori propongono una carrellata delle risposte date dalle politiche internazionali, partendo dal movimento Chipko degli anni Settanta fino al protocollo di Kyoto e al vertice Rio+20. Infine, il volume si chiude con una riflessione sulle possibili soluzioni, anche le più piccole e concrete che investono la nostra vita quotidiana, come la scelta dei mezzi di trasporto, il risparmio energetico e la gestione dei rifiuti.

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