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Libri: Siamo fatti di stelle, colloquio con Margherita Hack

Dialogo sui minimi sistemi, con Marco Morelli

Margerita Hack, con Marco Morelli, ''Siamo fatti di stelle, Dialogo sui minimi sistemi'' (Giulio Einaudi Editore, 184 pagine, 12,00 euro)

Redazione Ansa

La probabilità che esistano altre forme di vita su pianeti lontani, il fascino della natura che aveva scoperto in compagnia del padre, la conoscenza che aiuta a vivere meglio: sono gli aspetti che emergono nell'ultima intervista all'astrofisica Margherita Hack, o meglio un lungo colloquio che Marco Morelli ha raccolto e pubblicato nel libro ''Siamo fatti di stelle, dialogo sui minimi sistemi, Giulio Einaudi Editore, 184 pagine, 12,00 euro). E' un colloqui che inizia un mattino nella Trieste in cui l'astrofisica scomparsa un anno fa è vissuta per molti anni senza perdere il suo accento toscano. Ed è proprio quest'ultimo a prevalere nel libro: toscano è infatti anche Morelli, che a Prato ha ideato e dirige il Museo di Scienze Planetarie, come il marito Aldo, presente al colloquio come lo è sempre stato nella vita di Margherita fin dall'infanzia, quando giocavano al Bobolino. ''... io l'unica cosa in cui credo davvero son gli spettri ... parlavo degli spettri delle stelle! Degli spettri della luce delle stelle che ci permettono di capire la loro età, le loro caratteristiche fisiche e tutto quello che c'è da sapere e si può sapere sulla loro vita .... altro che fantasmi o bischerate del genere!''. Dai ricordi d'infanzia alla guerra, dalla religione alla fisica delle particelle, dal colloquio emergono a 360 gradi il pensiero e la personalità di una ricercatrice che ha saputo lasciare un'eredità importantissima non solo nel campo della ricerca, ma nel valore sociale di comunicare la scienza. ''Il numero delle persone che seguono la divulgazione scientifica - diceva Margherita Hack - è cresciuto tantissimo. Peccato che i soliti divulgatori di follie e di teorie astruse, i cercatori di falsi misteri, riscuotano più attenzione dei divulgatori scientifici seri''.

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