Rubriche

Un esoscheletro per ripartire dopo un infortunio sul lavoro

E' il nuovo Twin, robot indossabile per le gambe di Iit e Inail

L’esoscheletro Twin (fonte: Istituto Italiano di Tecnologia - © IIT, all rights reserved)

Redazione Ansa

Un robot indossabile che supporta gli arti inferiori per tornare ad alzarsi e camminare in maniera autonoma dopo un grave infortunio sul lavoro: è il nuovo esoscheletro Twin di seconda generazione, progettato e realizzato da Rehab Technologies Iit–Inail, il laboratorio congiunto tra Istituto Italiano di Tecnologia e Centro Protesi Inail di Budrio.

Il dispositivo è stato presentato, indossato da un paziente, al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano, alla presenza di Fabrizio D’Ascenzo, commissario straordinario Inail, Gabriele Galateri di Genola, presidente Iit, Andrea Tardiola, direttore generale Inail, e Giorgio Metta, direttore scientifico Iit.

L'esoscheletro Twin fornisce l’energia sufficiente per permettere a persone con capacità motorie degli arti inferiori ridotte o assenti (come in caso di lesioni complete del midollo) di alzarsi e sedersi, mantenere la posizione eretta e camminare con l'ausilio di stampelle o deambulatori. I motori attivano i giunti di ginocchio e anca imponendo agli arti un movimento completamente configurabile dal personale clinico in termini di lunghezza e tipologia del passo e di velocità di cammino. La batteria ha un’autonomia di circa quattro ore e necessita di un’ora per ricaricarsi.

Twin può essere indossato quotidianamente per alcune ore e può essere usato nelle cliniche riabilitative durante le sessioni di fisioterapia. L'esoscheletro viene controllato dall’operatore mediante una app sul tablet fornito in dotazione.

La seconda generazione di Twin offre una migliore performance rispetto alla precedente in termini di maggior potenza del motore, minor peso e maggior attenzione al design del software e della struttura, che rende il dispositivo più adattabile alle caratteristiche di chi lo indossa. Può essere impiegato sia da persone con lesione midollare completa sia da persone con diversi tipi di disabilità motoria, come soggetti con capacità motoria residua. Infine è dotato di nuove funzionalità e tecnologie specifiche per l’utilizzo clinico, che permettono di misurare lo stato del paziente e il progresso della terapia.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it