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La prima reazione chimica in super slow-motion, rallentata 100 miliardi di volte VIDEO

Apre alla ricerca su nuovi materiali, farmaci e pannelli solari più efficienti

Fermo immagine della reazione osservata al rallentatore (fonte: University of Sydney)

Redazione Ansa

È stata rallentata 100 miliardi di volte la prima reazione chimica osservata in super slow-motion: un risultato che apre una serie di nuove possibilità per lo studio dei materiali, la messa a punto di farmaci innovativi e la produzione di energia solare, ma anche per capire meglio come si produce lo smog o i meccanismi che causano la riduzione dello strato di ozono che protegge la Terra. Lo studio, guidato dall'Università australiana di Sydney e pubblicato sulla rivista Nature Chemistry, è stato fatto utilizzando un computer quantistico, cioè un computer che utilizza le proprietà quantistiche della materia, dispositivi sempre più utilizzati anche nel campo della chimica.



La reazione analizzata, che riguarda lo scambio di energia all'interno di una molecola, si esaurisce solitamente in pochi quadrilionesimi di secondo: una velocità che impedisce qualsiasi osservazione diretta. I ricercatori guidati da Christophe Valahu e Vanessa Olaya-Agudelo hanno quindi escogitato un metodo per rallentare il più possibile la reazione, portandola ad una durata di alcuni millisecondi: una differenza di velocità enorme, che ha permesso di effettuare diverse misurazioni. Per fare ciò, gli autori dello studio hanno intrappolato la molecola in un campo elettrico usando un computer quantistico: un'operazione che i ricercatori paragonano alle analisi effettuate sulle ali di un aereo in una galleria del vento.

Poiché questo tipo di reazioni sono molto comuni nella chimica che studia la luce, il risultato ottenuto potrà essere molto utile in tanti campi di ricerca: infatti, una migliore comprensione dei velocissimi eventi che avvengono a scale infinitesimali permette poi anche di capire meglio come sfruttarli. "È comprendendo questi processi di base all'interno e tra le molecole che possiamo aprire un nuovo mondo di possibilità - dice Olaya-Agudelo - ad esempio nella scienza dei materiali e nella progettazione di farmaci".

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