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Detriti spaziali e autostrade planetarie, premio all'italiana Celletti

Per la meccanica celeste, dalla Società astronomica americana

Rappresentazione artistica di autostrade planetarie (fonte: NASA)

Redazione Ansa

I numeri possono aprire orizzonti sconfinati, fino a scoprire nella curvatura dello spazio delle autostrade planetarie: è accaduto ad Alessandra Celletti, la matematica affascinata dai numeri e dalle stelle, che ha fatto della meccanica celeste il timone della sua vita fino a vincere il premio alla carriera Dirk Brouwer 2023, assegnato dalla Divisione di astronomia dinamica della Società astronomica americana.

"E' un grandissimo riconoscimento, anche per la perseveranza", dice all'ANSA Celletti, che insegna Fisica matematica all'Università di Roma Tor Vergata ed è vicepresidente dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca. "E' una gratificazione personale per la perseveranza - aggiunge - perché ho scelto di studiare meccanica celeste quando avevo 5 anni: ero affascinata dalla matematica, mi piaceva guardare le stelle e nel 1969 mi aveva affascinato anche lo sbarco sulla Luna, così decisi che avrei fatto matematica per studiare il cielo".

Il premio "riguarda il mio contributo teorico alla meccanica celeste, con la teoria Kam", osserva riferendosi al teorema di Kolmogorov-Arnold-Moser, che studia i sistemi dinamici, e "riguarda anche il le mie ricerche sulla dinamica dei detriti spaziali, la dinamica della rotazione di pianeti e satelliti e le autostrade planetarie", che sfruttano la curvatura dello spazio per consentire viaggi interplanetari senza dover utilizzare il propellente. Il prezzo da pagare è il tempo: se adesso per andare dalla Terra alla Luna servono tre giorni di viaggio, con le autostrade planetarie ci vorrebbero sei mesi. Non sono quindi adatte a missioni spaziali con astronauti a bordo, ma potrebbero essere una soluzione più economica per portare rifornimenti a future basi su altri pianeti.

Nella motivazione del premio, arrivato a ridosso della Giornata internazionale delle donne nella matematica, si legge che "Il suo lavoro ha abbracciato le dinamiche di quasi tutti i corpi del sistema solare" e che "è straordinario avere una persona che combina metodi teorici, modellazione e tecniche computazionali in una carriera così influente ed efficace".

Raggiungere questo traguardo non è stato facile: "innanzitutto perché la meccanica celeste è una materia complessa, che richiede molte energie e tempo". Oltre che a Roma, ha studiato negli Stati Uniti, a Tucson, e poi al Politecnico di Zurigo. "Sono stati anni bellissimi, vissuti in un ambiente produttivo e affascinante, ma - aggiunge - è stato anche un sacrificio personale: sono rientrata a Roma che avevo 40 anni e questo ha condizionato la mia scelta di vita familiare. Ma è anche vero che non avrei potuto resistere senza la meccanica celeste".

Il premio, "riguarda anche le mie ricerche sulla dinamica dei detriti spaziali, la rotazione di pianeti e satelliti e le autostrade planetarie", che sfruttano la curvatura dello spazio per consentire viaggi interplanetari senza dover utilizzare il propellente, a prezzo però di viaggi molto lunghi. In futuro potrebbero essere una soluzione per portare rifornimenti a basi su altri pianeti.

Di numeri, Celletti si occupa anche come vicepresidente dell'Anvur: "dai calcoli statistici emergono le tendenze, come quelle sulla diversità di genere": se al livello del dottorato c'è equilibrio fra uomini e donne, le donne sono appena il 18% dei professori ordinari, una sproporzione che si riflette in tutte le funzioni svolte dai docenti ordinari nelle commissioni di concorsi e premi e nei comitati editoriali delle riviste, in un circolo vizioso che porta a un'attenzione inferiore ai candidati donna".

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