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La vernice superleggera e isolante, ispirata alle farfalle

Non ha pigmenti e sfrutta un fenomeno quantistico

Sono leggerissime e sfruttano un fenomeno simile a quello osservato sulle ali delle farfalle, le vernici supersottili ispirate alla fisica quantistica (fonte: Università della Florida Centrale)

Redazione Ansa

Si ispira alle farfalle, la vernice 300 volte più leggera di quelle tradizionali, che dura secoli, isola dal calore e non contiene pigmenti, ma 'gioca con la luce' come fanno le ali delle farfalle, sfruttando il  fenomeno quantistico chiamato risonanza plasmonica. L'ha messa a punto il gruppo di ricerca guidato da Debashis Chanda, dell’Università della Florida Centrale, che l’ha descritta sulla rivista Science Advances.

Quelli che il nostro cervello percepisce come colori sono in realtà delle specifiche lunghezze d’onda della luce: ogni colore corrisponde a una lunghezza d’onda e possono esistere vari metodi per generare un colore. I pigmenti che utilizzati normalmente, dalle vernici ai pennarelli, sono molecole piuttosto grandi che, per dare l’effetto di un colore, assorbono una parte della luce bianca – composta da tutti i colori – e riflettono solo le lunghezze d’onda associate al colore voluto.

Ma in natura, come accade sulle ali delle farfalle, il colore può essere dovuto a un meccanismo diverso non basato pigmenti ma per un effetto quantistico detto di risonanza plamonica. A produrre il colore in questi casi è l’interazione della luce con la superficie e gli angoli che esistono a livello microscopico nel materiale.

Sfruttando questo meccanismo i ricercatori sono riusciti a realizzare un’innovativa vernice capace di produrre ogni tipo di colore che a differenza di quelle che contengono pigmenti non si degradano, possono dunque durare molto tempo, anche secoli e sono meno inquinanti. Si tratta poi di vernici leggerissime - per dipingere ad esempio un Boeing 747 basta 1,3 chili di vernice contro gli oltre 400 con quelle tradizionali - e isolanti.

A differenza dei pigmenti, le vernici plasmoniche non assorbono la radiazione quindi non si scaldano: test dimostrano che i materiali sottostanti restano 10-15 gradi più freddi rispetto a se fossero coperti con vernici standard. Si tratta però, spiegano gli stessi ricercatori, di una soluzione ancora costosa e per questo ancora lontana da una possibile commercializzazione.

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