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Nuova conferma per la teoria della relatività

Il buco nero al centro della Via Lattea dà ragione ad Einstein

Rappresentazione artistica della stella S0-2 intorno al buco nero al centro della Via Lattea (fonte: Nicolle R. Fuller/National Science Foundation)

Redazione Ansa

La teoria della relatività generale di Einstein ha superato un altro esame. A confermarla sono le misure sul comportamento di una stella che ruota intorno all’enorme buco nero che si trova al centro della Via Lattea, chiamatoSagittarius A*, con una massa circa 4 milioni di volte il Sole. È quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Science dal gruppo dell’Università americana della California a Los Angeles, coordinato dall’astrofisica Andrea Ghez.

La stella si chiama S0-2, si trova a circa 26.000 anni luce dalla Terra e negli ultimi anni si è avvicinata pericolosamente al cannibale cosmico che dimora al centro della nostra galassia, orbitandovi intorno a una distanza di sicurezza per circa 16 anni. Gli effetti di questo incontro ravvicinato sono stati studiati grazie agli Osservatori Keck e Gemini e al telescopio Subaru, tutti alle Hawaii. “Le osservazioni ci hanno permesso di ricostruire in 3D l’orbita completa di S0-2”, ha rilevato Ghez.

I buchi neri sono un buon banco di prova per testare il comportamento della gravità che, come ci ha insegnato Einstein, si deve alla curvatura dello spaziotempo in presenza di masse in movimento. Come i buchi neri, giganteschi aspirapolveri cosmiche, con un’attrazione gravitazionale talmente elevata che nulla riesce a sfuggire al loro abbraccio, neanche la luce.

“Einstein ancora una volta ha dimostrato di avere ragione”, ha commentato Ghez. “Le nostre misure di astrofisica estrema del movimento della stella vicino al buco nero al centro della Via Lattea indicano che la distorsione della geometria dello spaziotempo provocata dal buco nero risponde alle previsioni della relatività generale”, ha aggiunto. “La teoria, però, non riesce a spiegare del tutto cosa avvenga all’interno di un buco nero. Abbiamo quindi bisogno - ha concluso l’astrofisica - di una teoria della gravità che vada oltre Einstein”.

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