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Compie 50 anni l'idea che ha fatto 'vibrare' l'universo

Nel 1968 nasceva la teoria delle stringhe

Rappresentazione grafica dell'universo secondo la teoria delle stringhe (fonte: Serendigity, Flickr)

Redazione Ansa

Ha 50 anni l'immagine di un universo fatto di minuscole corde invisibili che vibrano come quelle di un violino e che, oltre alle quattro dimensioni note a tutti, potrebbe comprenderne altre, almeno dieci: la teoria delle stringhe si prepara a festeggiare mezzo secolo e a un futuro ancora più entusiasmante.

Da sempre associata alla fantascienza, l'idea dell'esistenza di dimensioni sconosciute è nata in realtà da una delle teorie scientifiche più complesse, quella delle stringhe. Dalla stessa teoria scaturiscono altri concetti affascinanti, come l'olografia e il multiverso. Era stata formulata alla fine del 1968 con il contributo fondamentale dell'italiano Gabriele Veneziano, che allora era un giovane fisico del Cern e oggi è fra i massimi fisici teorici a livello internazionale. L'Italia si prepara a celebrare l'anniversario con il convegno in programma a Firenze dall'11 al 15 maggio e organizzato da Galileo Galilei Institute (Ggi), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Università di Firenze, con il contributo del Cern di Ginevra e del Centro Internazionale di Fisica Teorica (Ictp) di Trieste.

Veneziano aveva pubblicato una formula matematica che descriveva alcune misure realizzate sulle particelle chiamate adroni e sensibili a una delle quattro forze fondamentali della materia, l'interazione forte. In seguito la formula è stata integrata in una teoria, quella delle stringhe, che descrive l'universo come pervaso da cordicelle che vibrano ciascuna in modo diverso, con un ritmo scandito dalle particelle elementari.

"La teoria è nata dall'intuizione secondo cui gli oggetti fondamentali della materia non sono puntiformi ma estesi come cordicelle", spiega il fisico teorico Alberto Lerda, dell' università del Piemonte orientale e presidente della Commissione nazionale di fisica teoria dell'Infn. "L'importanza fondamentale della teoria delle stringhe è che fornisce l'unico modello consistente nel quale la teoria della relatività generale, che descrive la gravità, viene unificata con la meccanica quantistica, che descrive le altre interazioni fondamentali della materia".

Unificare le due teorie è da moltissimo tempo un sogno della fisica. "In questi 50 anni - ha detto ancora Lerda - la teoria delle stringhe ha avuto sviluppi inaspettati e molte delle tecniche e delle idee sviluppate nel suo ambito sono state utilizzate in altri campi della fisica teorica". E' stata raccolta in questo modo una grandissima quantità di dati che continuano a promettere sviluppi futuri interessanti.

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