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Dall'Antartide la prova che i neutrini non sono 'fantasmi'

Interagiscono con la materia e danno un indizio per nuova fisica

Redazione Ansa

Arriva da un esperimento in Antartide la prima prova che i neutrini, noti finora per essere le particelle più sfuggenti, in realtà interagiscono con la materia. Il risultato conferma in pieno le previsioni della teoria di riferimento della fisica, il Modello standard, ma nello stesso tempo aiuta ad 'accerchiare' la nuova fisica, perché suggerisce dove cercarla. Pubblicato sulla rivista Nature il risultato si deve all'esperimento internazionale IceCube, coordinato da Spencer Klein, del Lawrence Berkeley National Laboratory degli Stati Uniti.

I dati dimostrano inoltre che i neutrini potrebbero fornire una 'radiografia' del cuore della Terra perché si bloccano dove incontrano la materia più densa. "Questo risultato è importante perché mostra per la prima volta che i neutrini ad altissima energia possono essere assorbiti dalla Terra", ha rilevato il vicepresidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Antonio Masiero.

 

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Per la loro natura i neutrini sono fra le particelle più misteriose e interessanti: ogni istante attraversano a miliardi il nostro corpo e qualsiasi oggetto senza incontrare ostacoli. Tuttavia ora è stato mostrato che i neutrini ad altissima energia, come prevede il Modello Standard, possono essere assorbiti dalla Terra. Dopo i primi indizi raccolti di recente, l'esperimento IceCube ha fornito la prova definitva grazie ai suoi 5.160 sensori che misurano i lampi di luce emessi dalle particelle quando attraversano il ghiaccio.

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 L'analisi di 10.800 di questi lampi ha indicato che erano inferiore il numero dei neutrini provenienti dall'emisfero settentrionale, dove le particelle avrebbero dovuto attraversare tutta la Terra prima di raggiungere i sensori.

 


 "E' notevole che il Modello Standard non mostri ancora nessuna crepa. Tuttavia - ha rilevato Masiero - ci aspettiamo che esista una nuova fisica oltre il Modello Standard, ossia nuove particelle, come quelle della materia oscura, il problema è capire dove sono e a che energie". L'esperimento, ha concluso, "ci dice che la nuova fisica è ben nascosta e che il nostro duello per scoprirla continua".

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