Rubriche

Fusione, atteso in ottobre il via libera ufficiale al reattore DTT

Dopo il consenso del consorzio europeo EuroFusion

Rappresentazione grafica della macchina DTT (fonte: ENEA)

Redazione Ansa

E’ atteso in ottobre il via libera ufficiale per la costruzione del reattore sperimentale italiano per la fusione nucleare. La macchina, chiamata Dtt (Divertor Test Tokamak) è destinata a fare della fusione nucleare una fonte di energia fattibile dal punto di vista tecnologico e accessibile economicamente. Si è concluso con un consenso scientifico da parte del consorzio europeo per lo sviluppo della fusione nucleare Eurofusion il convegno organizzato dall’Enea presso il suo centro ricerche di Frascati, vicino Roma.  Per Gerome Pamela, che presiede l’assemblea generale di Eurofusion, l’incontro di Frascati ha portato a “una migliore comprensione del potenziale della proposta italiana” e la macchina “verrà completato quando Eurofusion sarà pronta a decider quale sarà la configurazione da sottoporre a test”.

"Le conclusioni cui sono giunti gli esperti di Eurofusion sono molto positive per lo sviluppo dell’energia da fusione e, in particolare, del Divertor Tokamak Facility che l’Italia ha proposto di realizzare quale infrastruttura strategica sperimentale”, ha detto il presidente dell’Enea, Federico Testa. “Il risultato del workshop - ha proseguito - è per noi una grande soddisfazione, una conferma della giusta direzione degli sforzi che stiamo facendo per assicurare all’Italia una tra le più prestigiose infrastrutture di ricerca mai realizzate, sulla quale puntiamo e intendiamo investire insieme alle altre Istituzioni di ricerca e le università, per consolidare - ha aggiunto- il ruolo del nostro Paese in un campo strategico quale è la fusione, per produrre energia in modo sostenibile potendo contrastare i cambiamenti climatici”.

Soddisfatto anche il direttore del dipartimento Fusione nucleare dell'Enea, Aldo Pizzuto: “abbiamo avuto il riconoscimento del progetto Dtt da parte dell’organo di governo scientifico di Eurofusion”. Adesso si attende da Eurofusion il via libera ufficiale per la costruzione della macchina, che in caso positivo potrebbe cominciare nel 2018. La durata prevista dei lavori potrebbe essere di sette-otto anni e dopo i primi quattro anni sono attesi i contributi del consorzio Eurofusion relativi alla “personalizzazione” della macchina, ad esempio alla sua configurazione interna.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it