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Il futuro, con Galileo

Il sistema europeo di navigazione satellitare

Redazione Ansa

EGNOS é propedeutico al sistema europeo di navigazione satellitare Galileo, ne sarà un elemento fondamentale quando l'intera piattaforma sarà operativa.
L’atterraggio potrebbe diventare una manovra sempre più precisa, così come la navigazione, anche nelle aree in cui installare i sistemi convenzionali a terra è troppo oneroso o impossibile per l’orografia. Secondo gli esperti la precisione dei segnali é destinata a migliorare esponenzialmente grazie all'aumento delle frequenze disponibili e delle stazioni di monitoraggio chiamate RIMS, utilizzate dai sistemi che permettono di correggere gli errori relativi alla posizione, dovuti ai fenomeni di rifrazione del segnale al passaggio nella ionosfera.

Sviluppato da Unione Europea e Agenzia Spaziale Europea (ESA), il Sistema Europeo di Navigazione Satellitare Galileo si prepara ad entrare nella fase operativa nel 2014, con 18 satelliti operativi sui 30 della costellazione. Costato finora 3,4 miliardi di euro, è uno dei fiori all'occhiello dello spazio europeo e promette di dare all'Europa una piena autonomia nel campo della navigazione satellitare.

I 30 satelliti della costellazione (27 dei quali operativi e tre di riserva) saranno collocati in un'orbita media, a circa 24.000 chilometri dalla Terra. Ciascun satellite pesa circa 700 chilogrammi, ha le dimensioni di poco piu'di 3 metri per 1,5 (con i pannelli solari chiusi) e una vita operativa prevista di circa 12 anni.

Il suo centro di controllo in Italia, presso il Centro del Fucino (L'Aquila) della Telespazio (Finmeccanica-Thales), lavora in collaborazione con quello che si trova in Germania, a Oberpfaffenhofen (Monaco9 dell'agenzia spaziale tedesca DlR ed entrambi sono gestiti dalla società Spaceopal (Telespazio-DlR). I due centri controlleranno l'orbita dei 30 satelliti con una precisione inferiore a 50 centimetri e gestiranno la rete delle 40 stazioni di terra che ricevono il segnale. La precisione e' garantita da sei orologi atomici sincronizzati con quelli a bordo dei satelliti.

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