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Dai vichinghi a oggi, ricostruiti 2mila anni di storia della Scandinavia

Grazie a 300 Dna antichi confrontati con quelli di 16.500 persone viventi

Lo studio dei reperti rinvenuti nel relitto della nave da guerra reale Kronan, del XVII secolo (Fonte: Lars Einarsson)

Redazione Ansa

Ricostruiti 2mila anni di storia degli abitanti della Scandinavia, dall’epoca dei vichinghi fino ai giorni nostri, grazie all’analisi di circa 300 Dna antichi confrontati con quelli di 16.500 persone viventi: il risultato è stato ottenuto grazie ad uno studio guidato dall’Università di Stoccolma e pubblicato sulla rivista Cell, che ha riunito i dati provenienti da diversi siti archeologici. I risultati gettano luce, in particolare, sui movimenti migratori avvenuti nel corso del tempo, che si sono rivelati particolarmente vivaci proprio nel periodo vichingo, tra il 750 ed il 1050 d.C., e che provenivano soprattutto dalla regione baltica orientale e dalle isole britanniche.
Inizialmente, i ricercatori guidati da Ricardo Rodríguez-Varela stavano lavorando a tre studi separati incentrati su diversi siti archeologici: le preziose navi funerarie di epoca vichinga, il sito di Sandby Borg, dove gli archeologi hanno scoperto le prove del terribile massacro di un intero villaggio alla fine del V secolo d.C., ed il relitto della maestosa nave da guerra reale Kronan, che il 1° giugno 1676 si capovolse, esplose e affondò durante una battaglia tra la flotta svedese e quella unita danese-olandese. “Ad un certo punto – commenta Anders Götherström, co-autore dello studio – ci siamo resi conto che aveva più senso riunire i tre studi e cercare di ricostruire la storia demografica degli scandinavi”.
L'obiettivo era documentare in che modo le migrazioni passate hanno influenzato l’attuale patrimonio genetico. I risultati più interessanti riguardano l’era vichinga: in quel periodo, infatti, si è registrato un notevole aumento dell’introduzione di nuovi geni nella popolazione, portati soprattutto da donne arrivate dalla regione baltica e dalle isole britannico-irlandesi. “Le persone di origine anglo-irlandese che arrivarono in Scandinavia a quel tempo erano spesso schiavi”, affermano i ricercatori, “oppure missionari cristiani e monaci”.
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