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Epatiti anomale, il ruolo del virus SarsCoV2 è un'ipotesi fondata

Broccolo, indizi legati alla sindrome infiammatoria dei bambini

In verde particelle di virus SarsCoV2 sulla superficie di una cellula (fonte: NIAID)

Redazione Ansa

Che il virus SarsCoV2 responsabile della pandemia di Covid-19 giochi un ruolo nelle epatiti anomale finora osservate nei bambini è un'ipotesi che sta riscuotendo un credito sempre maggiore: "nonostante la grande attenzione verso l'adenovirus, è importante considerare il ruolo del virus SarsCov 2, alla luce degli effetti relativi alla sindrome infiammatoria multisistemica dei bambini", osserva il virologo Francesco Broccolo, dell'Università di Milano Bicocca.

"Finora, prosegue, si rileva che l'adenovirus del tipo 41-F è stato rilevato nel 71% dei casi di sindrome multisistemica, ma è anche vero - prosegue l'esperto - che non era mai stato associato finora all'epatite acuta". A questa osservazione, si aggiunge il fatto che, "dei 12 casi di epatite acuta riconosciuti in Israele, 11 avevano avuto l'infezione da SarsCoV2 negli ultimi mesi e che la maggior parte dei casi di epatiti segnalati riguardava pazienti che non erano stati vaccinati".

Inoltre, prosegue l'esperto, nelle epatiti anomale si è osservato che avviene "una stimolazione dei linfociti T da parte del virus SarsCov2" e si fa sempre più probabile l'ipotesi che "l'epatite acuta possa essere una complicanza post Covid, che avviene a diverse settimane dall'infezione: Resta da capire se c'è un legame solo con il SarsCoV2 oppure con entrambi i virus, ossia il SarsCov2 e l'adenovirus".

Ricerche finora uscite su piattaforme online e non ancora sottoposte alla revisione da parte della comunità scientifica indicherebbero che la presenza delle particelle virali sarebbe in grado di stimolare anche i linfociti B, altre cellule immunitarie deputate a produrre una grande quantità di anticorpi per molti patogeni. Un processo che, secondo Broccolo, si spiegherebbe con l'ipotesi, avanzata recentemente, di un super-antigene indotto dalla persistenza del virus in alcuni 'santuari',, ossia organi nei quali può nascondersi indisturbato liberando particelle che continuerebbero a stimolare il sistema immunitario. Nei bambini un probabile rifugio del virus potrebbe essere l'intestino. "Le epatiti anomale - rileva il virologo - potrebbero essere la punta dell'iceberg del post Covid, anche considerando che la circolazione del virus SarsCoV2 è attualmente ancora alta, così come lo è l'incidenza alta, mentre si fanno pochi test. E' probabile - conclude - che molte infezioni siano sommerse perché asintomatiche e che, a fronte di questa alta circolazione del virus che ha come santuario il tratto gastroenterico, avvenga una continua immunostimolazione caratterizzata da alti livelli di anticorpi".

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