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Sclerosi multipla, lo smog frena la riparazione del sistema nervoso

Uno studio italiano mette sotto accusa le polveri sottili

Redazione Ansa

L'esposizione alle polveri sottili ha effetti negativi sulle capacità rigenerative del tessuto nervoso e in particolare della mielina, la guaina isolante delle fibre nervose che risulta danneggiata nella sclerosi multipla: a evidenziare per la prima volta questo legame, che potrebbe spiegare almeno in parte l'associazione tra smog e sclerosi multipla rilevata da molti studi epidemiologici, è una ricerca condotta su modelli animali dal Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi (NICO) dell'Università di Torino, in collaborazione con l'Università di Milano e quella dell'Insubria. Lo studio, finanziato dall'Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) e dalla sua Fondazione FISM, è pubblicato sulla rivista Neurochemistry International.

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Effetti delle polveri sottili sulle fibre nervose (fonte: NICO/Università di Torino)

I risultati dimostrano che l'esposizione alle polveri più sottili (PM2.5) ostacola la riparazione della mielina, inibisce il differenziamento delle cellule che la producono (gli oligodentrociti) e promuove l'attivazione di cellule (astrociti e microglia) che di norma svolgono funzioni di sostegno ai neuroni, ma che contribuiscono alla neuroinfiammazione quando sono attivate dal sistema immunitario come accade nella sclerosi multipla.

"Nelle prime fasi di malattia, la mielina può comunque essere riparata da cellule gliali presenti nel tessuto nervoso, chiamate oligodendrociti, il che contribuisce alla remissione - purtroppo spesso solo temporanea - dei sintomi", spiega Enrica Boda del NICO, Università di Torino. "Le ricerche in corso nei nostri laboratori sono importanti perché permettono di capire quali fattori possono ostacolarne la riparazione".

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La ricercatrice Enrica Boda al lavoro in laboratorio (fonte: NICO/Università di Torino)

L'obiettivo dei ricercatori ora è identificare i meccanismi cellulari e molecolari che collegano l'inalazione del PM2.5 nei polmoni al sistema nervoso centrale. "Riconoscere fattori di rischio ambientali modificabili come l'inquinamento dell'aria e i meccanismi che mediano le loro azioni - conclude Boda - può fornire informazioni importanti per prevenire le recidive della sclerosi multipla agendo su politiche ambientali, stile di vita e possibilmente, progettazione di nuovi strumenti di prevenzione e interventi terapeutici".

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