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Piante che ricordano lo stress

Modificate con un gene che regola l’adattamento all’ambiente

La pianta più utilizzata nei laboratori di biologia vegetale, l’Arabidopsis (fonte: INRA, Jean Weber)

Redazione Ansa

Piante geneticamente modificate riescono a trasmettere il ricordo di uno stress ai loro germogli: è la chiave per ottenere colture più robuste. Lo dimostra lo studio pubblicato sulla rivista Nature Communications dal gruppo dell’Università di Stato americana della Pennsylvania, coordinato da Sally Mackenzie.

I ricercatori hanno utilizzato una piantina modello negli esperimenti di genetica, l’Arabidopsis. Lo studio, spiegano gli autori, non è basato sull’introduzione di geni esterni provenienti da altre piante, ma sul controllo del funzionamento di un gene della pianta.

“Si tratta del gene Msh1, che controlla un’ampia gamma di reti alla base della resilienza nelle piante”, spiega Mackenzie. “Quando una pianta sperimenta una situazione di stress, come siccità o calore prolungato, ha l’abilità e la flessibilità di rispondere adattandosi ai cambiamenti dell’ambiente”, aggiunge.

Tra queste risposte, legate al controllo dell’attività del gene Msh1 ci sono ad esempio regolare la crescita e la configurazione delle radici o ritardare il periodo di fioritura. Tutti accorgimenti, in risposta alle condizioni ambientali che, concludono gli esperti, “le piante sono in grado di ricordare e trasmettere alle successive generazioni”.

 

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