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La molecola che attiva i neuroni con la luce

Ottenuta in laboratorio, non è invasiva

I neuroni attivati dalla luce grazie alla molecola nata in laboratorio (fonte: IIT)

Redazione Ansa

Una molecola riesce ad attivare i neuroni attraverso la luce, ma in modo non invasivo: è stata ottenuta in laboratorio, potrà aprire nuove strade al trattamento di epilessia, malattie neurodegenerative e della retina. Descritta sulla rivista Nature Nanotechnology, è stata ottenuta grazie alla collaborazione fra Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova, Centro per le nanoscienze e tecnologie (Cnst) di Milano e Politecnico di Milano.

"La molecola, chiamata Ziapin, è stata sintetizzata in laboratorio ed è fotocromatica, risponde cioè alla luce, un po' come avviene con gli occhiali da sole", spiegano Fabio Benfenati e Guglielmo Lanzani, coordinatori rispettivamente del gruppo dell'Iit e del Cnst. In questo caso rende i neuroni sensibili alla luce. "La molecola entra nella loro membrana cellulare e, quando viene attivata dalla luce, stimola la loro attività. In assenza di luce invece, mantiene la cellula silente", proseguono i ricercatori.

Attualmente le malattie neurodegenerative hanno mostrato spesso di non rispondere ai farmaci, "ma di essere più sensibili alla stimolazione diretta dei neuroni, o tramite elettrodi impiantati nel cranio o attraverso l'optogenetica, che richiede la modificazione genetica delle cellule nervose. Entrambi questi approcci sono invasivi", aggiunge Benfenati.

In questo caso invece l'approccio è meno stressante. Diverse le applicazioni di Zipian, che potrebbe essere usata per contrastare l'eccessiva eccitabilità dei circuiti neuronali tipica dei casi di epilessia, oppure per stimolare, mediante la luce, l'attivazione dei neuroni delle aree cerebrali coinvolte nello sviluppo di malattie neurologiche o nelle malattie degenerative della retina. "Finora abbiamo provato la molecola su neuroni embrionali cresciuti in laboratorio e su topi in anestesia. Ora - concludono - la proveremo sia su altri animali per sperimentarla su malattie, sia per altri tipi di cellule eccitabili, come quelle dei muscoli".

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