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Le cellule immunitarie 'killer' aiutano a nutrire il feto

Nei primi mesi, finché non si forma placenta

Una rappresentazione artistica di come le cellule immunitarie, chiamate 'killer naturali', promuovono la crescita del feto durante l'inizio della gravidanza (fonte: Binqing Fu)

Redazione Ansa

Da killer spietati a fonte di nutrimento per il feto: le cellule più aggressive del sistema immunitario hanno un ruolo fondamentale nelle prime settimane dello sviluppo embrionale, aiutando il feto a nutrirsi fino a quando non si forma la placenta. Lo dimostra lo studio pubblicato sulla rivista Immunity.

Coordinati da Haiming Wei e Zhigang Tian, i ricercatori dell'Università di scienza e tecnologia della Cina hanno dimostrato che queste cellule immunitarie, chiamate 'killer naturali' perché spietate contro le cellule tumorali o infettate da virus, producono fattori di crescita che sostengono il feto nel corso dei primi tre mesi di sviluppo.

Il meccanismo è stato osservato per il momento nei topi, ma avviene molto probabilmente anche nell'uomo. Uno dei modi in cui, secondo gli autori, le cellule killer contribuiscono alla crescita del feto è favorire lo sviluppo dei vasi sanguigni di quella che sarà la futura placenta. In questo modo sostengono e incrementano il peso del nascituro.

Secondo i ricercatori cinesi, le cellule killer del sistema immunitario potrebbero rappresentare una valida alternativa terapeutica all'utilizzo di cellule staminali, che possono indurre la formazione di tumori.

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