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Dalla biologia sintetica antibiotici più potenti

Ottenuti modificando il Dna di un fungo

La versione del fungo Clitopilus passeckerianus generata in laboratorio (fonte: University of Bristol)

Redazione Ansa

La 'ricetta' per i nuovi antibiotici arriva dalla biologia sintetica, la disciplina che interpreta la vita e il Dna come pura informazione. Il capostipite della nuova generazione di antibiotici efficaci contro i batteri resistenti ai farmaci è descritto sulla rivista Nature Communications. Condotta dal gruppo dell'universita' di Bristol coordinato da Gary Foster.

Il punto di partenza della ricerca è stata la pleuromutilina, ricavata dal Clitopilus passeckerianus, ma i cui derivati, pur essendo molto efficaci contro i batteri, spesso hanno bisogno di complicate modifiche chimiche. Il suo Dna, modificato in modo da renderne piu' semplice il trattamento, e' diventato la base per produrre nuovi antibiotici. Quindi e' stato trasferito in un altro fungo, l'Aspergillus oryzae, e in questo modo è stato ottenuto un derivato semi-sintetico della pleuromutilina, ma con un'attivita' antibiotica piu' potente.

L'Aspergillus oryzae e' diventato cosi' una piattaforma per sintetizzare dei nuovi composti. "Ci sono molti altri funghi che finora non sono mai stati utilizzati e con questa piattaforma - ha rilevato Foster - si aprono nuove possibilita' per fare ulteriori modifiche chimiche per ottenere una generazione di antibiotici piu' potenti".

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