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Acqua potabile, ma non troppo

In Spagna scoperti microrganismi che causano infezioni

Esemplari di Cryptosporidium trattati con una tecnica di immunofluorescenza (fonte: J. Quílez Cinca/Unizar)

Redazione Ansa

L’acqua potabile forse non lo è poi così tanto: analisi condotte in Spagna hanno scoperto due microrganismi responsabili di infezioni, anche se a livelli tali da non rappresentare un rischio per la salute umana. Ma secondo i ricercatori dell’Università di Saragozza, che hanno pubblicato i loro risultati sulla rivista Science of the Total Environment, sarebbe comunque opportuno mantenere alta la guardia, a causa dell’ampia diffusione di questi parassiti e dell’inefficienza dei normali trattamenti per l’acqua potabile, che non riescono a eliminarli del tutto.

I microrganismi del genere Cryptosporidium e Giardia sono tra le più comuni cause delle epidemie di diarrea nei Paesi sviluppati, che possono coinvolgere migliaia di persone: ad esempio, nel 2004 un’epidemia di Giardia ha colpito circa 2.500 persone a Bergen, in Norvegia, mentre nel 2003 a Milwaukee, Stati Uniti, ci sono stati più di 400.000 casi. Il Regno Unito è l’unico Paese europeo in cui gli impianti che forniscono acqua potabile fanno analisi sistematiche, purtroppo molto costose, per individuare la presenza di questi parassiti.

I ricercatori hanno cercato la presenza dei due microrganismi in campioni presi da impianti di trattamento delle acque in Aragona, una regione nordorientale della Spagna: i risultati mostrano la presenza di entrambi i parassiti in 11 dei 20 impianti analizzati. “Le tecniche di purificazione dell’acqua non sono del tutto affidabili nel rimuovere o rendere innocui questi microrganismi, perché spesso sono resistenti ai trattamenti con il cloro. Questo vuol dire che se l’acqua in entrata agli impianti li contiene in alte concentrazioni, l’acqua trattata potrebbe ancora contenerne abbastanza per causare epidemie”, dichiara Joaquín Quílez, uno dei ricercatori.

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