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In Sicilia i fossili dei 'vincitori' della grande estinzione

Erano vermi marini che vivevano incrostati sulla scogliera

Redazione Ansa

Ritrovati in Sicilia i resti di antichissimi vermi marini, risalenti a più di 265 milioni di anni fa, che furono poi capaci di uscire 'vincitori' dalla più grande estinzione di massa della storia, quella del Permiano-Triassico, che cancellò quasi il 90% delle forme di vita sulla Terra. I fossili appartengono a 6 nuove specie di anellidi serpulidi, animali molto primitivi che vivevano all'interno di scheletri di origine calcarea a forma di tubo incrostati sulla scogliera lungo il margine occidentale dell'antico Oceano della Tetide, i cui sedimenti costituiscono oggi parte del territorio montuoso della Sicilia occidentale.
La scoperta è pubblicata sulla rivista Acta Palaeontologica Polonica da Gianni Insacco e Agatino Reitano, del Museo Civico di Storia Naturale di Comiso, in collaborazione con le paleontologhe Rossana Sanfilippo e Antonietta Rosso dell'Università di Catania.

I fossili tubulari, trovati lungo la valle del torrente Sosio, incrostavano spugne e altri invertebrati fossili all'interno di grossi blocchi di calcari risalenti al Permiano e già scoperti alla fine dell'Ottocento. ''Nulla lasciava presagire il ritrovamento di serpulidi nei blocchi del Sosio'', spiega Rossana Sanfilippo. Infatti questo gruppo di animali ''era finora conosciuto solo a partire dal Triassico medio, circa 30 milioni di anni più tardi. Inoltre – aggiunge la paleontologa - le prime forme note avevano tutte tubicini lisci e sottili: è sorprendente, quindi, che le specie del Sosio abbiano grandi dimensioni e ornamentazioni varie e complesse, caratteri finora ritenuti tipici di forme evolute''.

''Questa scoperta non solo sposta il limite inferiore di distribuzione dei serpulidi nel Paleozoico – aggiunge Sanfilippo - ma ci indica che questo gruppo fu capace di superare l'estinzione permo-triassica, la più grande nella storia della vita sulla Terra: oltre il 90% degli organismi paleozoici scomparve e i pochi gruppi sopravvissuti sarebbero tornati a diversificarsi solo più avanti''.

Insieme ai serpulidi, sono state ritrovate anche due specie di Glomerula appartenenti agli affini Sabellidi, policheti che posseggono tubi agglutinati. ''Tutti questi anellidi vivevano nel caldo mare tropicale del Permiano, fra 265 e 268 milioni di anni fa'', aggiunge Antonietta Rosso. ''Colonizzavano spugne e crinoidi in un habitat di scogliera lungo il margine occidentale dell'antico Oceano della Tetide. Reef e sedimenti formati in quel tempo remoto costituiscono oggi parte del territorio montuoso della Sicilia occidentale''.

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