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Nel nostro Dna lo zampino dei Neanderthal

Interferisce su altezza e malattie come schizofrenia e lupus

Nel Dna dell'uomo moderno è ancora presente l'impronta del Dna dell'uomo di neanderthel (fonte: l'immagine dell'uomo di nenaderthal è di Erich Ferdinand)

Redazione Ansa

Le antiche sequenze genetiche che abbiamo ereditato dai Neanderthal e che compongono fra il 2% e il 4% del nostro Dna non sono silenziose, anzi: potrebbero influenzare il modo con cui i nostri geni vengono accesi o spenti, condizionando ad esempio la statura e il rischio di sviluppare malattie come la schizofrenia e il lupus eritematoso. Lo dimostra lo studio della University of Washington School of Medicine e pubblicato sulla rivista Cell.

''Sebbene siano trascorsi 50.000 anni dagli ultimi incroci tra i Neanderthal e gli uomini moderni, ancora oggi ne possiamo misurare le conseguenze sull'espressione dei geni'', spiega il co-autore dello studio, Joshua Akey.
Studi precedenti avevano trovato correlazioni tra alcuni geni ereditati dai Neanderthal e alcuni tratti riguardanti la depressione, il lupus e il metabolismo dei grassi, ma ancora nessuno era riuscito a svelare i meccanismi molecolari responsabili di questa associazione.

I genetisti statunitensi hanno cominciato a fare luce sulla questione esaminando un'enorme banca dati contenente informazioni relative ai geni 'accesi' e 'spenti' nei vari tessuti del corpo di oltre 400 persone. La ricerca si e' focalizzata sugli individui che presentavano per alcuni geni sia una versione Neanderthal sia una versione 'moderna', una ereditata dalla madre e l'altra dal padre: per ciascuno di questi geni, si e' confrontata l'espressione delle due varianti in 52 tessuti dell'organismo.

E' emerso che nel 25% dei casi si hanno differenze di espressione tra le varianti moderne e quelle antiche. I geni dei Neanderthal risultano poco 'accesi' soprattutto a livello del cervello e dei testicoli, probabilmente i tessuti che si sono sviluppati di piu' dopo che le strade evolutive dell'uomo moderno e del Neanderthal si sono separate circa 700.000 anni fa. In alcune situazioni le varianti genetiche dei Neanderthal possono pure avere risvolti positivi, come nel caso del gene ADAMTSL3 legato alla schizofrenia: se finisce sotto il controllo del Dna neanderthaliano, si riduce il rischio di malattia e aumenta invece la statura.

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