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Alba con la sindrome di Down, abbandonata ha trovato un papà

Luca: "Mi ha reso felice". Insieme hanno partecipato a Telethon

Alba e Luca

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 05 MAR - Da ormai due anni il sorriso di Luca è strettamente legato a quello della piccola Alba. Lei, nata con la sindrome di Down, subito dopo la nascita è stata lasciata in ospedale dai genitori naturali. Lui è invece un napoletano di 40 anni, attivo sul fronte delle disabilità (è responsabile dell'associazione 'A ruota libera'), e disse un 'sì' al suo affido, dopo che 30 famiglie dissero il loro 'no' ad accogliere la piccola nella loro casa. Un affido diventato, un anno dopo, un'adozione. "Alba mi ha reso felice perché una vita, per dirsi completa, ha bisogno di amore. E lei è fonte di grandi emozioni", commenta Luca raccontando del modo di fare di quella che ora è sua figlia: allegra, felice, ma allo stesso tempo un po' poltrona, specie la mattina dopo la colazione. "Sarà per la sua disabilità, ma Alba dimostra una grande sensibilità selettiva, fatta di simpatie o antipatie senza filtri - commenta il papà - È testarda, egocentrica e poco remissiva, ai limiti dell'insubordinazione, fattore che crea qualche problema quando, come ogni buon papà, devo stabilire inevitabilmente delle regole". Insieme hanno anche partecipato alla maratona di Telethon del 2019 su RaiUno. La Fondazione Telethon, infatti, ha finanziato 15 progetti di ricerca sulla sindrome di Down con un investimento totale di 2.186.077 euro. Luca è omosessuale e Alba è diventata il centro della sua vita. "La mia, oggi - spiega - è governata da tempi ed esigenze differenti, e pur non abdicando alla mia condizione di uomo gay single, oggi sono un papà che si trova spesso a condividere tempo, preoccupazioni e momenti di confronto con amici che sono, a loro volta, genitori". Tra i due c'è una forte empatia, tanto che, dice Luca, "quando il mio cielo è percorso da pensieri o preoccupazioni è lei che, grazie a una capacità percettiva che rasenta la magia, mi sostiene con i suoi abbracci e le sue coccole. Un fenomeno frutto, a mio avviso, della profondità del nostro rapporto e dell'ascolto reciproco che ci regaliamo". "Per me - conclude - Alba non è stata una scelta di serie B perché sono omosessuale, perché per me è stato possibile accedere solo ai registri per l'affido di bambini disabili, ma è stata una scelta cosciente, perché per me la disabilità equivale a possedere un'opportunità in più, e diventare padre di una bambina con una disabilità è ciò che avverto più giusto per me".
    (ANSA).
   

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