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Gemelli, incontri per papà bimbi con malattie neuromuscolari

Iniziativa presentata per la festa del papà

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 18 MAR - Complicità, sostegno, amore è ciò che sta alla base dei rapporti dei padri con i propri figli. A quelli di bambini e ragazzi con patologie neuromuscolari si rivolge un programma di mentoring all'interno del Centro Clinico NeMO Pediatrico al Policlinico Universitario Gemelli Irccs, presentato in occasione domani della festa del papà. "Ogni giorno ci confrontiamo con il coraggio, l'impegno, la preoccupazione di centinaia di papà che lungo le corsie del Policlinico Gemelli costruiscono, insieme al personale sanitario, un presente ricco di vita per i loro figli che convivono con patologie neuromuscolari - spiega Nicoletta Madia, referente progettazione pediatrica del Policlinico Gemelli -.
    Abbiamo deciso di accogliere le loro esperienze, emozioni e strutturare un programma a loro dedicato col fine di supportarli". Il programma di mentoring prevede incontri tra padri di generazioni diverse sul percorso di crescita dei propri figli sotto la guida di personale sociosanitario dedicato. Dalla gestione della patologia, agli elementi psicosociali sono vari i temi trattati. La storia di Giuseppe e Sofia è parte di questo percorso. Occhi teneri e innamorati quelli di papà Giuseppe, vispi e solari quelli di Sofia. "Ho sempre desiderato diventare papà e non vedevo l'ora di esserlo. Quando è arrivata Sofia sono stato invaso dalle emozioni, ma a distanza di pochi mesi dalla sua nascita è arrivata anche la diagnosi di atrofia muscolare spinale (Sma), una patologia neuromuscolare. Quel momento è stato brutale. Un padre non desidera altro che serenità per la propria figlia e sapere che era affetta da una malattia rara è stato estremamente doloroso- afferma Giuseppe-. Col tempo ho capito che avremmo dovuto vivere ogni giorno con positività, nonostante le difficoltà. Questo è ciò che mi ha insegnato mia figlia". "Negli ultimi anni, grazie alla ricerca, alle terapie e alla gestione multidisciplinare, è cambiata la storia naturale dell'atrofia muscolare spinale. Questo fa sì che i bambini, i ragazzi e le loro famiglie abbiano una nuova prospettiva di vita e una migliore qualità'"conclude professor Eugenio Mercuri, Direttore Dipartimento Scienze della salute della donna, del bambino e di sanità pubblica del Policlinico Gemelli. (ANSA).
   

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